È morto Paolucci, politico retto

Il noto psichiatra ed esponente autorevole del Partito Democratico aveva 62 anni

SAONARA. Lottatore instancabile, nella medicina come nella politica, solo la malattia è riuscita a fermarlo. All’ospedale di Padova, dove si trovava ricoverato da qualche settimana, vinto da una grave patologia autoimmune, è morto domenica sera Paolo Paolucci, 62 anni, noto medico psichiatra ed esponente di spicco della sinistra padovana. Nato a Rovigo ma padovano d’adozione, e residente da molti anni a Saonara, dal 2000 Paolo Paolucci dirigeva l’Unità operativa semplice per la gestione di pazienti con gravi turbe neuropsichiche, presso l’ex ospedale psichiatrico Ai Colli di Brusegana. Un compito arduo, una vera sfida raccolta con entusiasmo, avviando verso la malattia mentale e l’autismo un approccio nuovo che ha prodotto sorprendenti progressi in pazienti prima considerati irrecuperabili.

Con non minore passione e dedizione Paolucci si era rivolto anche alla politica: militante del Pds prima e poi del Pd, era stato eletto consigliere regionale nel 1995, e aveva ricoperto anche la carica di presidente della Commissione Regionale Sanità. «L’onestà mentale è l'unico approccio che si possa accettare, sia nella ricerca scientifica che in politica», aveva scritto in uno degli ultimi messaggi pubblicati sul suo profilo Facebook, e proprio della sua sincerità e generosità parlano i tanti ricordi che sul web gli hanno dedicato non solo i compagni di partito, ma anche gli avversari politici.

«È stato un onore e un piacere averti come compagno e amico», scrive il consigliere regionale del Pd Piero Ruzzante. «Ci mancherà la tua grande ironia, intelligenza e umanità». «Saonara è stato il paese nel quale egli ha profuso impegno ed energie senza mai risparmiarsi», sono le parole di Mattia Massaro, segretario del Pd di Saonara, «e certamente tutto il Pd sentirà la sua mancanza. Credo che il ricordo più vivo che rimarrà di lui sarà quello di una persona intelligente, ironica e generosa». «Persona capace, leale, che ha sempre anteposto il bene della comunità a qualsiasi tipo di interesse», così lo ricorda Raffaele Zanon, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia–An. «Era l’emblema di chi credeva nella buona politica unita all’impegno sociale». Ma in queste ore stanno arrivando alla famiglia anche testimonianze di cordoglio e di affetto da parte di congiunti dei suoi pazienti.

Paolo Paolucci lascia la moglie Sara Spartà, medico neurologo all’ospedale di Mirano, le due figlie Giulia e Laura e la sorella Renata. Le esequie verranno celebrate domani alle 10 nella chiesa parrocchiale di Villatora. Dopo la cerimonia il feretro di Paolucci proseguirà per la tumulazione a Sinalunga, in provincia di Siena, di dov’era originaria la sua famiglia.

Patrizia Rossetti

(A pagina 16 un ricordo

di Elio Armano)

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