È triste vivere all'Arcella

È triste vivere all'Arcella un quartiere abbandonato Io non so di chi sia la responsabilità, se del Comune, dello Stato, delle Istituzioni. Forse di tutti. Ma vorrei capire perché si consenta che alcuni quartieri di Padova diventino dei ghetti. Si consenta che tutta (quasi tutta) la concentrazione della delinquenza, dello spaccio, della violenza sia in zona stazione e zona Arcella. Perché si consenta di dare la possibilità di aprire negozi etnici, internet point, bar e kebab in massa e tutti concentrati in queste zone. Perché non si imponga un numero chiuso oltre il quale non possono essere concessi altri permessi. Perché questi negozi non abbiano l'obbligo di avere dei servizi igienici e consentire ai propri clienti di effettuare i propri bisogni corporali vicino ai muretti delle case, dietro ai cassonetti o al riparo delle auto. I marciapiedi sono latrine a cielo aperto e puzzolenti. Io non so di chi sia l'obbligo di vigilare, sorvegliare e tutelare: polizia di stato, municipale, carabinieri, esercito. Non lo so. Io non so perché questa situazione di degrado la si percepisca a Padova e non in altre città: Ferrara, Trento, Venezia. Perché arrivando a Padova il primo colpo d'occhio sono le decine e decine di nullafacenti buttati qua e là sia davanti che dietro la stazione. Io so solo che pur vivendo all'Arcella da 18 anni, mai come in questo periodo io percepisca la totale mancanza di tutela da parte di chi dovrebbe garantire a tutti i cittadini pari diritti e pari dignità. Chi abita all'Arcella deve avere garantite queste cose perché paga le tasse come gli altri ma ottiene meno servizi e meno garanzie. Chi abita all'Arcella non dovrebbe essere costretto a costituirsi in comitati, scrivere lettere, protestare. Per primo chi ci governa dovrebbe indignarsi per come è costretta a vivere la popolazione di questo quartiere. E' vergognoso che ci si debba ridurre a scrivere ai giornali, ad alzare la voce, a farsi sentire. Chi è proprietario di un appartamento all'Arcella ne ha visto deprezzare il valore anno dopo anno. Non vi sono abbellimenti di alcun genere né manifestazioni che potrebbero portare un po' di vita al quartiere. Ho chiesto più volte alle persone in indirizzo quando verrà eliminata la barriera new jersey, bruttissima, che collega via Annibale da Bassano con il Cavalcavia Borgomagno. Non ho avuto alcuna risposta. I giardini sono infestati da nullafacenti che hanno preso possesso e potere di un bene comune limitandone l'uso a quanti ne vorrebbero usufruire liberamente. Qualcuno ha mai visto le aree verdi che costeggiano il cavalcavia Borgomagno? Si percepisce una assoluta mancanza di sicurezza di giorno e non appena si abbassano le serrande dei negozi. Le strade sono male e poco illuminate. Lo spaccio avviene alla luce del sole nei punti più favorevoli a chi ha deciso di avviare questo florido commercio in questa zona (fermate del bus e angoli tranquilli). Ci sono chilometri di piste ciclabili e ce ne facciamo vanto ma non ci sono parcheggi adeguati per i residenti. L'Arcella è un quartiere abbandonato da chi governa. I suoi abitanti sono stati abbandonati. Mi rifiuto di sentirmi rispondere che dipende dal governo. Però vedo altri quartieri di Padova e altre città che non sono nelle stesse condizioni e allora mi dico che forse qualcosa si può fare anche a livello locale. Mi spiace che sia proprio io a dover prendere atto di questo e mi dispiace che debba farlo presente all'amministrazione che ho voluto e votato. Io che ho sempre votato a sinistra, che provengo da una famiglia di sinistra che ha fatto della solidarietà e dei diritti un punto d'onore. Mio nonno per uno dei primi scioperi delle ferrovie fu licenziato da Mussolini e si inventò di andare a trebbiare il grano nei campi per poter mantenere la famiglia. Io che da meridionale so bene cosa significa arrivare in un'altra città e rispettarne le regole e la sua cultura. Io che so benissimo che quando si entra in «casa d'altri» bisogna farlo con educazione e rispetto e che ho cercato di farlo in tutti i modi. Ora il rispetto lo pretendo io. Non solo da chi arriva qui in cerca di lavoro (giustamente) ma anche di chi è al governo di questa città che non deve tollerare questo stato di degrado. Deve garantire a tutti pari rispetto, pari diritti e pari dignità.
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