È uno dei due giorni di astinenza e digiuno

Don Giorgio Bezze: «Il cristiano praticante darà precedenza all’avvio della Quaresima, senza obblighi»
Papa Benedetto XVI , oggi 9 marzo 2011, durante la messa del mercoledi delle ceneri, nella Basilica di Santa Sabina a Roma. ANSA /OSSERVATORE ROMANO - HO - EDITORIAL USE ONLY
Papa Benedetto XVI , oggi 9 marzo 2011, durante la messa del mercoledi delle ceneri, nella Basilica di Santa Sabina a Roma. ANSA /OSSERVATORE ROMANO - HO - EDITORIAL USE ONLY

PADOVA. «La dottrina cristiano cattolica richiede digiuno e astinenza in due soli giorni dell’anno: il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo. Ne va da sé che, chi vuole osservare attentamente ciò che la Chiesa richiede, in quelle due giornate eviterà di partecipare a feste o banchetti». A spiegarlo è don Giorgio Bezze, direttore dell’Ufficio diocesano per la Catechesi «Quest’anno il Mercoledì delle Ceneri coincide con la ricorrenza di San Valentino. Capita raramente che si incrocino due eventi come questi. Il cristiano praticante ovviamente deve dare precedenza assoluta all’avvio della Quaresima». Don Giorgio entra nel concreto con un esempio: «Due fidanzati praticanti possono festeggiare la festa degli innamorati il giorno prima o il giorno dopo del 14 febbraio, rispettando il digiuno e l’astinenza del Mercoledì delle Ceneri». Il religioso, però, sottolinea: «Nessun Comune e nessuna associazione hanno alcun obbligo di variare i calendari in base alle esigenze cristiane. Dunque capisco bene la scelta che ha fatto Monselice, una scelta laica, e non posso che lodare quella fatta da Este, che rispetta e valorizza un sentire comune, quello della comunità cristiana». Continua don Giorgio: «Partecipare o meno ad una festa e seguire o meno ciò che la dottrina richiede sono scelte puramente personali. Il costume sociale aiuta, soprattutto chi magari è più debole e si lascia attrarre da qualche bancarella in più. Un fedele dovrebbe comunque riuscire a scegliere cosa fare al di là che ci sia o meno un’ordinanza firmata dal sindaco». Un po’ come avviene con le sfilate di Carnevale, che oggi sconfinano abitualmente anche nel periodo quaresimale: «Una volta non succedeva e con il Mercoledì delle Ceneri maschere e carri sparivano, ma oggi il consumismo e le esigenze economiche hanno allungato questa festa anche durante la preparazione pasquale» conferma don Giorgio «Anche in questo caso le esigenze di chi organizza questi eventi vanno rispettate – per esempio il collocare una sfilata in un giorni diverso dal Comune vicino, o il mantenere gli allestimenti per più giorni per ottimizzare le spese – e ancora una volta è la scelta personale a dover prevalere. Se ritengo la Quaresima un momento importante, e per noi cristiani è il tempo più forte dell’anno, allora la vivo intensamente». (n. c.)

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