Ecco il nuovo volto del liceo Selvatico: c'è anche un auditorium da 200 posti

PADOVA. «È un progetto molto interessante, moderno e di qualità. Va solamente affinato nella parte relativa all’uso pubblico». Lo storico liceo artistico Selvatico inizia ad avere un volto. Dopo il via libera informale della Soprintendenza, ora arriva anche quello di Palazzo Moroni per voce dell’assessore all’edilizia monumentale Andrea Colasio, insieme alle prime immagini del progetto preliminare dell’ex macello jappelliano di largo Meneghetti.
Mancano all’appello ancora 3 milioni di euro per poter procedere, ma potrebbero arrivare dalla Fondazione Cariparo e proprio da Palazzo Moroni, se dovesse riuscire a incastrare nel piano di recupero l’utilizzo pubblico della struttura.
IL PROGETTO
È stato commissionato dalla Provincia, per mano del presidente Fabio Bui e del consigliere delegato all’edilizia Scolastica Alessandro Bisato (il proprietario è il Comune ma la gestione è in mano all’ente di Piazza Antenore perché utilizzata come scuola). Quello che emerge dalle immagini è come il piano realizzato dallo studio bresciano Berlucchi abbia rispettato in pieno le richieste provenienti anche dalle associazioni Amici del Selvatico, Comitato Mura e Amissi del Piovego, mobilitatisi dopo l’annuncio della chiusura del liceo.

È previsto, infatti, il restauro conservativo degli edifici storici, la demolizione del padiglione Est (per valorizzare le Mura e il canale Piovego), il restyling del prefabbricato del 1969 svuotato al piano golenale, prevedendo poi una nuova connessione con la vecchia struttura. All’interno è previsto anche un auditorium da 200 posti, utilizzabile mattina e pomeriggio dagli studenti e la sera dalla cittadinanza (qui potrebbe scattare l’utilizzo pubblico che motiverebbe un impegno economico da parte del Comune). Formalmente mancano però ancora tutti i permessi di Soprintendenza e Comune, anche perché parliamo di un progetto preliminare.
ALTRO TASSELLO DEL MOSAICO A EST
«È un progetto che ci piace molto» evidenzia Colasio «e che s’inserisce in un’area dove la nostra amministrazione sta insistendo molto. Il quadrante Est, infatti, con questa operazione e quella su piazzale Boschetti, rinasce e permetterà il decollo anche di interessi sul Pp1». «È uno dei tasselli che mancavano al mosaico» aggiunge Bisato, «e negli ultimi 4 o 5 mesi abbiamo lavorato molto per una bozza preliminare che somiglia molto a un definitivo. Lo abbiamo fatto mantenendo i rapporti con tutte le associazioni interessate. Non sarà solo una scuola ma un museo aperto alla cittadinanza e un auditorium».

I SOLDI
In tutto servono 8 milioni di euro. Cinque sono già stati stanziati da Fondazione Cariparo (2,25 milioni), Provincia (2,25), Soprintendenza (500mila euro). La Cariparo potrebbe anche aumentare il budget se il progetto dovesse rientrare in Art Bonus, mentre da Palazzo Moroni aspettano il profilo pubblico per poter stanziare la propria parte. —
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