Selvatico, via libera della Soprintendenza

Parere positivo, seppur informale, per il progetto di restauro Soddisfatte le associazioni: «Rispettate tutte le indicazioni» 
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ASSOCIAZIONE AMICI DEL SELVATICO
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ASSOCIAZIONE AMICI DEL SELVATICO

Arriva l’ok della Soprintendenza al nuovo progetto di fattibilità per il restauro dello storico liceo Selvatico. Per ora il via libera dell’ente di via Aquileia è informale, in attesa che il piano superi anche lo scoglio di Comune e Fondazione Cariparo (che poi dovranno metterci i soldi), ma salvo sorprese, la strada dovrebbe essere stata tracciata, rispettando anche le richieste dei comitati interessati alla tutela dell’edificio e delle Mura confinanti.

il progetto

Progetto che è stato commissionato dalla Provincia, per mano del presidente Fabio Bui e del consigliere delegato all’edilizia Scolastica Alessandro Bisato, ma i cui dettagli restano ancora “top secret”, in attesa che si pronuncino anche Palazzo Moroni e Cariparo. Quello che emerge però, è che il piano realizzato dallo studio bresciano Berlucchi avrebbe rispettato in pieno le richieste provenienti dalle associazioni Amici del Selvatico, Comitato Mura e Amissi del Piovego, che lo scorso anno si erano mobilitate dopo l’annuncio della chiusura del liceo artistico di largo Meneghetti. Lo studio di fattibilità quindi sembra abbia tenuto conto di un attento recupero della sede storica, del rispetto per le Mura cinquecentesche e del canale Piovego, e abbia mostrato una particolare attenzione anche all’ambiente e alla volontà di riaprire la scuola alla città, in un comparto da riqualificare e rivitalizzare attraverso la massima partecipazione dei cittadini e delle istituzioni.

soddisfazione

A confermarlo sono gli stessi esponenti delle tre realtà, che quello studio l’hanno valutato nei dettagli in questi giorni: «Bui e Bisato hanno tenuto largamente fede all’impegno assunto lo scorso anno quando la procedura aveva accumulato ritardi intoppi» spiegano Elio Armano, Maurizio Marzola e Alessandro Campioni, rispettivamente di Amici del Selvatico, Comitato Mura e Amissi del Piovego, «e dopo le tante difficoltà di confronto, ora le linee del progetto di fattibilità hanno riscosso un largo interesse e il nostro consenso, sia per la loro sostanziale aderenza alle richieste iniziali, che per l’attenzione all’ambiente».

la battaglia

La lunga battaglia per salvare il Selvatico è iniziata 3 anni fa, quando il predecessore di Bui in Provincia, Enoch Soranzo, d’accordo con il preside, decise di chiudere la scuola per motivi di sicurezza, dividendo gli studenti in due succursali. All’epoca la situazione era complessa, dai problemi strutturali fino agli allagamenti. Non c’era un progetto di restauro e il timore di molti era che la scuola fosse destinata a chiudere per sempre. Da “cultori” ed ex allievi nacque prima un movimento e poi un’associazione pronta a dare battaglia per il restauro e la riapertura. Poi sono arrivati il sostegno e i soldi di Provincia, Comune e Fondazione Cariparo. Il completamento dei lavori richiede 7 milioni, e in cassa finora ce ne sono “solo” 5. «Quella che si è aperta pare essere finalmente la nuova fase che ci si attendeva da tempo e per la quale si è lavorato molto, nella consapevolezza che siamo solo all’inizio di una strada tecnicamente e finanziariamente ambiziosa e con tempi non automatici» chiudono i sostenitori.



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