Ece: «Vi portiamo la musica del sole»

In tour nel Veneto la band che ha sposato tutte le sonorità del mondo. Il leader è di Conegliano
Di Matteo Marcon

Cos’è la patchanka? «È la musica del sole». E voi chi siete? «Gli España Circo Este nascono in Argentina, sono tre acrobati, circensi nell’animo, che cercano il successo, lo trovano in Spagna: si danno alla bella vita, si concedono alla Babilonia dei sensi e del vizio, poi dopo un’apparizione mistica decidono di redimersi e vanno in tour».

Il racconto di Marcelo è piuttosto romanzato, un po’ come la sua vita errante, dall’Argentina alla Spagna passando per il Burkina Faso e un centro di accoglienza per senza fissa dimora di Rimini. Questa sera il viaggio dei suoi España Circo Este approda al Cso Pedro di Padova. Il componenti della band, Señor Missi, El niño e Mr Nico, a discapito dei nickname “spagnoleggianti”, sono romagnoli. Il suo fondatore e cantante, Marcelo, invece è di Conegliano, in provincia di Treviso. Ma quando parte la cassa dritta e la chitarra inizia a scandire un tempo in levare non ci sono più passaporti, carte d’identità o permessi di soggiorno che tengano: rimane solo l’ubriacante melting pot di infinite tradizioni musicali.

Gli España Circo Este sono i nuovi figli di Manu Chao inventore, con i Mano Negra, della patchanka. «È l'unione di tutti i generi del sole» spiega Marcelo «è una musica che fa incontrare le sonorità del sud del mondo: ci sono il reggae, il tango, lo ska, le atmosfere balcaniche e latinoamericane, il flamenco e il cantautorato. È un mix davvero esplosivo».

Quella degli Ece è una musica che si impara per la strada, viaggiando e socializzando con i musicisti che si incontrano lungo il cammino: «Ho vissuto in Argentina per molto tempo, tra il 2005 e il 2006, poi tra il 2008 e il 2009» racconta «ho lavorato al alcuni progetti di cooperazione allo sviluppo. In Sud America c’è musica da tutte le parti, ne possono godere tutti, è un bene collettivo che nasce dalla strada e dalla gente. Ma in realtà il patchanka si può imparare anche a Bucarest o a Marrakech e a Londra: è un genere che non ha longitudine e latitudine, ogni angolo di mondo dove ci siano aggregazione, sentimento e amore è la cattedra ideale per questa musica».

In meno di due anni Marcelo e compagni hanno già girato l’Italia in lungo e in largo, con 180 date.

A dicembre è uscito il loro ultimo disco, che si intitola “Il bucatesta”. Che significa? «È una canzone di coscienza» risponde Marcelo «per renderci più sensibili al mondo che in questo periodo ci sta sfuggendo di mano. Farsi un buco in testa significa mettersi in discussione, fermarsi a pensare».

Il circo degli Ece si è messo in moto: la tournée invernale coprodotta da Sherwood.it prevede oltre 20 date in due mesi. Dopo il concerto inaugurale all’Appartamento Hoffmann di Conegliano il 25 dicembre, questa sera saranno al Pedro di Padova (via Ticino 5, ingresso 3 euro, inizio ore 22.30), domani alla Casa delle culture di Trieste, il 24 gennaio al Laboratorio Morion di Venezia e il 25 all’Arcadia di Schio.

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