Elettricista di Monselice si uccide, forse in ansia per un debito

MONSELICE. Forse l’angoscia per i debiti, la difficoltà di farsi pagare dai fornitori, le preoccupazioni legate al lavoro, nonostante la sua fosse un’azienda in crescita. Si scava tra queste ipotesi per cercare di dare un senso alla morte di Pierpaolo Boetto, trentanovenne elettricista monselicense, titolare della Cge di Battaglia Terme, trovato impiccato all’interno della sua azienda di via Grimani 1. Nessun biglietto, nessuna spiegazione: Pierpaolo non ha lasciato tracce che permettano di spiegare il suo gesto estremo, consumatosi nel primo pomeriggio di lunedì. Alle 12 aveva telefonato alla fidanzata, Rossana Zanin di Cartura: la coppia era insieme da vent’anni, e aveva in programma di sposarsi nei prossimi mesi. Una telefonata normalissima: niente che lasciasse presagire un turbamento. Poi, alle 14.30, l’impiegata arrivata in ufficio ha scorto il corpo del trentanovenne, appeso alla scala interna dello stabilimento. Tra le carte dell'artigiano, ne è spuntata ieri una che potrebbe, forse, spiegare almeno in parte il suo estremo sconforto: un decreto ingiuntivo da 25.000 euro, che Pierpaolo aveva ricevuto per un debito legato alla sua attività di elettricista. L’artigiano vantava anche dei crediti nei confronti di alcuni clienti, somme però che non era ancora riuscito a incassare.
Cresciuto nel quartiere del Carmine, giocatore da giovane del Calcio La Rocca, Pierpaolo lascia il fratello Simone, il papà Luigino e la mamma Maria Cesta. Con i genitori Pierpaolo abitava ancora, nella casa al civico 25/B di via Valli. La famiglia si è chiusa nel suo dolore e ha eretto un muro di silenzio, a protezione degli anziani genitori. Increduli e sgomenti gli amici. Tra loro Andrea Tasinato, assessore ai Lavori pubblici, che lo conosceva da una vita. «Era una persona squisita, l’amico che tutti vorrebbero avere» lo ricorda. «Il rimorso più grande è per non essere riusciti a intercettare questo suo stato d’animo. La sua azienda non aveva problemi particolari, aveva due dipendenti e stava per assumerne un terzo. Ma anche lui sicuramente avvertiva qualche tensione finanziaria, tra le banche macellaie e i clienti che non pagano».
Da un paio d’anni, l’elettricista lavorava anche per il Comune di Monselice, per le manutenzioni degli impianti elettrici. «Sul lavoro era il numero uno, preciso, disponibile a qualsiasi ora» sottolinea Tasinato.
Il funerale sarà celebrato domani mattina, alle 9.30, in Duomo. Stasera alle 18.30 il Rosario alla chiesa del Carmine. Il nulla osta alla sepoltura è arrivato già ieri: il magistrato non ha ritenuto necessaria l’autopsia. In un estremo gesto di generosità, i familiari di Pierpaolo hanno acconsentito alla donazione degli organi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova