Elezioni a Cadoneghe, la firma di una morta sulla lista: «Ci hanno teso una trappola»

Il sindaco Schiavo rivela il fatto (denunciato ai carabinieri) con un post ironico. La candidata Garato: «È venuta una sconosciuta col documento di una defunta»
La scritta postata dal sindaco
La scritta postata dal sindaco

CADONEGHE. «Qualcuno ha cercato di boicottare la nostra lista con una firma risultata falsa». La clamorosa rivelazione arriva da “La lista civica per Cadoneghe”, che candida a sindaco Virginia Garato: tra le 160 firme raccolte a sostegno della candidatura, una è risultata appartenere a una donna deceduta due anni fa. Ma la persona che si era presentata, tanto desiderosa di firmare in loro sostegno, era viva e vegeta, se la ricordano benissimo. La civica ha sporto denuncia ai carabinieri per “sostituzione di persona” e il foglio con la firma falsa è stato posto sotto sequestro.

Il sindaco Michele Schiavo
Il sindaco Michele Schiavo


«Il sindaco Michele Schiavo sta facendo dell’ironia su questo fatto» raccontano la candidata a sindaco, Virginia Garato, e Edoardo Lacava, fondatore della civica, «che invece è gravissimo. Mai ci saremmo sognati di falsificare noi una firma, anche perché abbiamo raccolto ben sessanta firme in più delle cento richieste. Non avevamo quindi bisogno di far resuscitare dei morti per essere sicuri di arrivare alla candidatura. Tra l’altro ci domandiamo come il sindaco e candidato Schiavo abbia saputo della questione (di cui erano al corrente una manciata di persone) e come si sia permesso di diffonderlo pubblicamente tramite un post su Facebook, dal momento che vi è un’indagine in corso».

La candidata Virginia Garato
La candidata Virginia Garato


Sul profilo di Schiavo è infatti comparso un foglio scritto a mano in cui il numero 47 era accompagnato dalla dicitura “morto che parla per la smorfia a Roma, morto che firma per quella di Cadoneghe”.

«È chiaro che siamo stati oggetto di un atto di boicottaggio, da parte di qualcuno che cercava di invalidare la nostra candidatura» proseguono Garato e Lacava «Invece di ironizzare sugli altri, il sindaco guardi ai problemi di firme che ha all’interno delle sue liste». C’è infatti un’indagine in corso relativa alla candidatura di una coppia di coniugi settantenni, disconosciuta dagli stessi, i quali erano convinti di firmare l’appoggio di Pierantonio Maschi alle elezioni, trovandosi invece, a loro insaputa, candidati consiglieri nella civica che Maschi ha raggruppato in sostegno di Michele Schiavo.

Adesso le denunce per lo “scandalo” firme sono due, vista quella presentata dal consigliere Andrea Rozzato de La lista civica per Cadoneghe. Lui infatti aveva ricevuto la signora e la ricorda bene, poiché non la conosceva, ma sembrava tanto desiderosa di firmare in sostegno della civica. Controllando il documento, la foto pareva quella della cinquantenne che aveva di fronte e si è fidato. È stato quando sono state fatte controllare – come da prassi – le firme all’ufficio anagrafe, prima di depositare tutto all’ufficio elettorale, che è emerso che quel nome risultava tra defunti del 2017. La civica ha deciso quindi di ritirare il foglio con le venti firme, compresa quella falsa, visto che ne aveva comunque 140. Ma tra il personale comunale pare ci fosse chi pretendeva che quel foglio finisse nel fascicolo, pertanto la civica ha richiesto l’intervento dei carabinieri in municipio, che l’hanno sequestrato. Successivamente si sono recati quindi in caserma a sporgere denuncia. —
 

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