Elton John e i gay Per il Festival un caso politico
INVIATA A SANREMO. Canzoni e, naturalmente, polemiche. Come da tradizione. Comincia questa sera, in una Sanremo blindata, il Festival della canzone italiana, per il secondo anno di fila condotto da Carlo Conti, affiancato dalle belle Madalina Ghenea e Virginia Raffaele e da Gabriel Garko, apparso ieri in forma dopo che pochi giorni fa l’esplosione di una villetta in cui era ospite, in cui ha perso la vita una donna, ne aveva messo in dubbio la presenza sul palco dell’Ariston.
Questa volta lo spunto della polemica è tutto nella presenza, tra gli ospiti, di Elton John, forse accompagnato in Liguria dal marito David Furnish, con cui ha due bambini da madre surrogata. Tanto basta per far sembrare il festival delle canzoni festival delle unioni. La toccata e fuga del cantante è infatti motivo sufficiente per allarmare Massimo Gandolfini, presidente del “Family day 2016”: ha scritto ai vertici Rai per chiedere che la performance sia sola canora e non «si trasformi in un comizio a favore dell’omogenitorialità». Nessuno sa cosa dirà Elton John in diretta, si sa solo che atterrerà a Nizza con volo privato e staff di 20-25 persone, andrà direttamente all’Ariston e si fermerà poche ore. Ha chiesto di riservare due biglietti in platea per la serata. In camerino vuole ficus benjamin e fiori di Sanremo e un menu light a base di frutta, verdura, gallette di riso, caffè, tè e anacardi non salati. Suspense assoluta dunque fino all’intervento in diretta, che dovrebbe durare una ventina di minuti. Quello che è certo, è che canterà il nuovo singolo “Blue Wonderful” e poi almeno un paio dei suoi pezzi più famosi.
«Lo abbiamo invitato in tempi non sospetti, non credo che il dibattito nell’aula parlamentare risentirà della sua presenza» sdrammatizza il direttore di RaiUno Giancarlo Leone. Virginia Raffaele interviene a modo suo, con una battuta, mettendo in mezzo la sua collega alla co-conduzione «Madalina è talmente bella che se passa la Cirinnà le chiedo di sposarmi». «Accetto», sorride la statuaria bellezza comparsa nel film “Youth”. Sul tema, a richiesta, dice la sua anche Gabriel Garko: «Penso che se due persone sono maggiorenni e consenzienti sono libere di fare quello che vogliono, non sono in grado di giudicare nessuno». E poi: «Io icona gay? So di essere un sex symbol, va bene piacere anche agli uomini».
Se le polemiche appartengono alla storia del Festival, la città di Sanremo blindata è una novità. «Carlo Conti prima di darti la parola sul palco ti chiede il pass», Virginia Raffaele con una battuta sintetizza l’aria che si respira. Il questore di Imperia Leopoldo Laricchia parla di controlli intensificati in linea con l’allarme terrorismo, non di allerta. Ma intanto ci sono 122 telecamere che puntano gli obiettivi sensibili, teatro e vie circostanti. In occasioni delle serate se ne aggiungeranno altre, sugli elicotteri di polizia e carabinieri. E poi per strada camminano poliziotti con micro-telecamere, ci sono varchi per avvicinarsi all’Ariston presidiati da pattuglie con metal detector e unità cinofile antiesplosivo, gli accessi al teatro sono supermonitorati. Il centro di Sanremo è No Fly Zone, per impedire l’uso di droni, velivoli ultraleggeri o elicotteri non autorizzati. Un robusto sistema di sicurezza che ha la sua sala regia in commissariato.
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