Emergenza abbandoni al canile di Piazzola: aumentano del 10 per cento gli ingressi ad agosto
Il rifugio di Presina ospita oltre 100 cani, 18 arrivati solo a Ferragosto. Crescono gli abbandoni estivi e i casi sociali. «Dietro ogni cane, una storia di fragilità umana», spiega il responsabile

Un agosto rovente, non solo per le temperature. Al canile di Presina di Piazzola sul Brenta l’estate ha portato un’ondata continua di ingressi, con un picco proprio a Ferragosto. «In questo momento ospitiamo oltre 100 cani, con 18 nuovi arrivi solo ad agosto, un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno», racconta Giovanni Tonelotto, responsabile della struttura intitolata a San Francesco.
Un trend che conferma un fenomeno ormai costante: i mesi estivi coincidono con l’aumento degli abbandoni. «I casi più frequenti riguardano cani di grossa taglia, presi troppo alla leggera e poi diventati ingestibili. Spesso il padrone li sceglie per megalomania, senza rendersi conto delle responsabilità. Quando si scoprono difficili da gestire, finiscono qui da noi. Serve un lungo e costoso lavoro di rieducazione per permettere a questi animali di avere una nuova chance in famiglia».
Accanto a questo, crescono i cosiddetti casi sociali: cani rimasti soli dopo uno sfratto, un ricovero, la morte del proprietario o le difficoltà economiche che impediscono di mantenerli. «Dietro ogni cane c’è quasi sempre una storia di fragilità umana. E noi cerchiamo di prenderci cura sia degli animali sia delle persone, accogliendo anche volontari in difficoltà che qui trovano un nuovo senso di comunità».
Il rifugio di Presina, nato nel 2003 grazie alla Lega nazionale per la difesa del cane e sostenuto dai Comuni dell’Alta padovana, in 22 anni ha accolto 6 mila animali trovando una famiglia al 91% di loro. Oggi può contare su 40 giovani volontari e su una decina di persone che scontano pene alternative al carcere. «Il nostro impegno non si ferma nemmeno in questi giorni così difficili. Ci conforta il fatto che le adozioni non si sono fermate: qualche cane ha già trovato una nuova casa anche in questo agosto torrido».
Ma oltre ai cani, l’emergenza si chiama gatti: le segnalazioni di cucciolate abbandonate aumentano di giorno in giorno. «È un problema enorme, in crescita continua. L’unica via è la sterilizzazione, altrimenti i rifugi non basteranno mai», avverte Tonelotto.
L’estate resta dunque il banco di prova più duro. «Facciamo il possibile per lenire le sofferenze di chi arriva qui», conclude, «ma l’abbandono è sempre una ferita. Dietro ogni cane c’è un legame spezzato. Ed è questo che fa più male». —
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