Febbre alta per 10 giorni, era West Nile: il racconto di un paziente a Padova

Un 60enne, dopo giorni di tachipirina e antibiotici senza risultati, scopre di aver contratto il virus West Nile. Il laboratorio conferma: «Zanzara infetta»

Il trattamento di disinfestazione
Il trattamento di disinfestazione

La lettera al Mattino di Padova.

“Dieci giorni di febbre indomabile: tachipirina 1000, antibiotico per infezione intestinale, niente; ponfi sul corpo e sulla fronte, reazione allergica; antibiotico a largo spettro, febbre persistente; analisi sangue (infezione in corso), urine (negative).

«Ma voi fate anche l’analisi – allarmismo Tv e giornali locali – per la West Nile e Dengue?». «Si, privatamente sono 40 e 60 euro». «Beh mi dia il “Gratta e Vinci” da 40 che vediamo un po’». «Guardi che ci vogliono diversi giorni...». «Non importa, questa febbre mi sta schiantando e non si capisce da dove provenga, sa sono anche un veterano oncologico». Ho vinto: una fastidiosa zanzara mi ha punto e infettato il visus West Nile. Il laboratorio mi ha avvisato tempestivamente e ha, subito, allertato il Dipartimento di Igene Usl6, che a sua volta mi ha contattato nel giro di 2 ore, ponendomi il questionario di rito: dove, quando, come si sente, eccetera. «Ai giardinetti di via Parodi, 10/12 giorni fa, ora sfebbrato, ho avuto questo e quest’altro...». «Ok, la contatteremo tra qualche giorno per degli esami di controllo». Così è stato.

Tutto bene quel che finisce bene? Si, ma dai, signori responsabili, cerchiamo di essere seri e di non prendeteci per l’anofele.
Primo. Se la West Nile è ufficiosamente considerata endemica; se pur per l’80% dei casi è classificata asintomatica, rimane un 20% a potenziale rischio (per qualcuno anche mortale): perché mai ai medici di famiglia non viene indicato di testare i propri pazienti?

Secondo. È mai possibile che ci fracassino le orecchie con i sottovasi quando giardinetti, parchi, tombini vengono sanificati e sfalciati una volta e poi mai, tranne quelli che fanno bella mostra di sé?”

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