Emergenza sicurezza, il parroco di Santa Giustina: «Basta con la tolleranza»

PADOVA. «Ora basta, non se ne può più di questa situazione. L’accoglienza va bene ma ci vuole rispetto delle regole. Queste persone vanno prese e sbattute in galera. A Padova abbiamo raggiunto una situazione intollerabile». È un monaco benedettino che parla. Ci vuole un po’ per realizzarlo ma è così.
Frate Federico Lauretta, 39 anni, da 20 giorni appena è stato nominato parroco della basilica di Santa Giustina. E non ci pensa nemmeno a nascondere la sua “fede”. «Io stamattina (ieri ndr) ero andato con l’assessore provinciale Enrico Pavanetto a protestare davanti alla Prefettura» racconta, «la manifestazione è stata spostata di un giorno ma conto di esserci».
Presa di posizione politica? Per il parroco di Santa Giustina non c’è alcun problema. «Condivido in pieno la posizione del mio amico Pavanetto sul problema della sicurezza in città. Io sono un monaco e ho delle regole di vita molto rigide. Perché se io le rispetto, gli altri non le devono rispettare? Ormai vengono a rubarti in casa, vengono a raggirare persone anziane come il mio confratello. Se la prendono con i deboli, con gli anziani, con i monaci. Io sono un uomo di Chiesa ma non posso giustificare un ladro. Mai».
Il parroco dieci giorni fa ha immortalato con le telecamere anche due ladri che avevano appena rubato un portafoglio in chiesa e poi si dividevano il bottino in via Ferrari. «La situazione deve cambiare, qui come nel resto della città».
Fratelli d'Italia in piazza per la sicurezza. Sit-in in piazza Antenore a tutela della sicurezza dei cittadini, organizzato dai vertici padovani del movimento Fratelli d’Italia. Nel concreto gli attivisti padovani del movimento politico, guidato, a livello nazionale, dalla romana Giorgia Meloni, protestano contro il decreto-legge cosiddetto svuota-carceri. «Di fatto siamo davanti ad un nuovo indulto, che rimette in libertà migliaia di delinquenti, quasi tutti recidivi, che nel novanta per cento dei casi, torneranno a delinquere» sottolinea Raffaele Zanon, «mentre resteranno dietro le sbarre i detenuti in attesa di giudizio, che non sono stati ancora condannati. L’uscita in massa dei malviventi dalle carceri si farà sentire anche e specialmente a Padova, città che da vent’anni a questa parte sta vivendo una escalation della criminalità a tutti i livelli».
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