Enrico Maltauro, il dominus del gruppo degli affari

MILANO. Secondo i magistrati milanesi era il vicentino Enrico Maltauro, 58 anni, residente a Montecchio Maggiore, «l’imprenditore di riferimento» del gruppo di persone che «gestivano» gli appalti pubblici legati a Expo 2015. La compagnia degli appalti sarebbe stata formata da Maltauro, insieme ad Angelo Paris, direttore generale di Expo Spa 2015, l’ex parlamentare Gianstefano Frigerio e l’ex uomo delle cooperative rosse Primo Greganti. Usavano il Centro culturale Tommaso Moro a Milano quale «schermo e base logistica operativa per definire le strategie di intervento sugli enti pubblici con riferimento alle procedure di appalto»; ed era sempre lui il delegato a «tenere i contatti» con i pubblici ufficiali unitamente agli altri componenti dell’associazione e «di dotare dei mezzi finanziari l’associazione provvedendo stabilmente alla formazione delle provviste di denaro corruttive e per le turbative destinate a pubblici ufficiali». I pagamenti avvenivano attraverso incarichi fittizi di consulenza e il pagamento di inserzioni pubblicitarie sulla rivista «Il Punto». Secondo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Milano, Maltauro in concorso con altri avrebbero ripetutamente agito in turbativa di procedure di gara non solo per Expo 2015 ma anche per l’appalto da 98 milioni dell’impianto di stoccaggio nucleare di Saluggia, appalti sanitari in Lombardia per 323 milioni di euro ed altre gare.
I magistrati della Procura di Milano avevano chiesto l’arresto anche di un altro veneto: Claudio Levorato, 65 anni di Pianiga, accusato degli stessi reati di Maltauro. Ma il giudice per le indagini preliminari Fabio Antezza ha giudicato «insussistenti» le esigenze di custodia cautelare.
La Maltauro spa è una delle trenta più importanti imprese di costruzioni italiane. Nel 2013 ha realizzato volumi per 450 milioni di euro, conta oltre millesettecento addetti e un patrimonio netto di 71 milioni di euro. Dichiara un portafoglio lavori pari a 2,8 miliardi di euro, da realizzare per il 60% in Italia e per il 40% all'estero.
Il presidente è Gianfranco Simonetto, che ha dichiarato pochi giorni fa di puntare all’obiettivo dei 527 milioni di euro di fatturato nel 2014. All’estero le principali commesse sono in Qatar, Kenya, Tanzania, Capo Verde e in Libia, mercato in cui il Gruppo storicamente opera. L'obiettivo del piano industriale al 2016 è di arrivare ad avere più del 50% del fatturato sui mercati internazionali. In Italia, la Maltauro si è aggiudicata gli appalti per la realizzazione delle Architetture di servizio dell'area che ospiterà l'Expo di Milano e delle opere del "Progetto Vie d'Acqua Sud", sempre nell'ambito dell'Esposizione Universale. L'impresa ha vinto la gara per la costruzione del nuovo Museo del Novecento M9 a Mestre progettato da Polymnia Venezia, società interamente partecipata dalla Fondazione di Venezia. A fine 2013, la Regione del Veneto ha affidato ad un raggruppamento controllato da Maltauro la concessione in project financing per la progettazione e realizzazione della nuova Strada Regionale n.10 «Padana inferiore».
Vent’anni fa fa il vertice dell’impresa vicentina era stato azzerato da Tangentopoli e il suo titolare arrestato per aver pagato mezzo miliardo di vecchie lire in tangenti a Dc e Psi. Nel 2001 l’ingegnere Giuseppe Maltauro, titolare dell’impresa di costruzioni Cosma, si tolse la vita angosciato dai problemi di salute.
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