Equitalia «ipoteca» 100 mila euro a Confservizi per una lite da 1.622
PADOVA. «Equitalia ci ha bloccato e ipotecato un pagamento di 100 mila euro per recuperare una presunta evasione di 1.622 euro. Combattiamo con gli uffici di via Longhin da sei mesi e siamo pronti a chiamare ai danni l’Agenzia dei Debiti».Nicola Mazzonetto, direttore della Confservizi Veneto, ieri si è recato per l’ennesima volta agli sportelli di Equitalia per chiarire una vicenda che ha dell’incredibile. Sei mesi fa la società pubblica (51% Agenzia delle Entrate e 49% Inps) incaricata della riscossione dei tributi, ha inviato una cartella esattoriale alla sede di Confservizi per 1.622 euro di tasse non pagate. Ma Confservizi, a sua volta ente regionale, rigetta le accuse.
«I nostri commercialisti stanno lavorando da mesi alla vicenda – scandisce Mazzonetto – Non ci sono documenti che dimostrano il nostro presunto illecito. Al contrario è facile immaginare il danno di immagine che la mia associazione sta pagando a causa delle accuse ridicole e infondate di Equitalia. Nell’amara vicenda è coinvolto un terzo ente pubblico, l’Inail. E’ una storia assurda: Equitalia ha bloccato e ipotecato a titolo precauzionale il pagamento di 100 mila euro, come cauzione di una somma di 1622 euro non riscossa. Noi abbiamo già svolto l’anno scorso la prestazione per l’Inail e quindi stiamo aspettando di incassare il giusto compenso». Di cosa si tratta? Di una commessa legata alla formazione, informazione e divulgazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro per le società di trasporti (officine, aree rifornimento, autorimesse). «Ieri – sottolinea Mazzonetto – abbiamo raggiunto un accordo con Equitalia: noi abbiamo versato il presunto pagamento, ma quando si chiarirà l’errore ci saranno restituiti i soldi con gli interessi. Resta il danno d’immagine e, peggio, il mancato incasso di un pagamento cospicuo per un lavoro che abbiamo completato l’anno scorso. A conti fatti, i nostri 100 mila euro sono fermi da un anno, da quando cioè li abbiamo spesi. E pensare che per quel lavoro avevamo ricevuto un apprezzamento nazionale».
Ieri il direttore di Confservizi ha postato il suo disappunto su Facebook. «E’ da sei mesi che i nostri commercialisti si interfacciano con la direzione padovana di Equitalia. Ma quello che più di tutto mi lascia interdetto è che ci abbiamo bloccato un pagamento decisamente superiore al debito. Probabilmente c’è un errore nei terminali. Sono sicuro che il disguido si chiarirà, intanto per noi resta la questione economica, contando le centinaia di migliaia di euro che abbiamo già sborsato per chiarire la storia, a cominciare dai compensi di due commercialisti. Ma soprattutto ne risente la nostra immagine visto che rappresentiamo imprese parapubbliche, ovvero le ex-municipalizzate (i servizi di acqua e spazzatura ad esempio). Siamo nella condizione di chiedere i danni, ma facciamo un passo alla volta».
La replica: «E’ tutto in regola, nessuna spiegazione». Il direttore della sede padovana di Equitalia, Maurizio Trevisan, ricorda attraverso una dipendente che non è tenuto a dare spiegazioni né a commentare le proteste degli utenti. Tuttavia non smentisce l’accordo raggiunto ieri mattina con il direttore di Confservizi, Nicola Mazzonetto che si è rivolto per l’ennesima volta all’Agenzia di riscossione debiti per un contenzioso di 1622 euro. Soldi che Equitalia giudica evasi da parte dell’Ente regionale e, a fronte del debito, ha ipotecato un pagamento di 100 mila euro che Confservizi avanza dall’Inail. Lo sportello di via Longhin, al civico 115, svolge i servizi di assistenza e pagamenti da lunedì a venerdì dalle 8.25 alle 13.25 e giovedì pomeriggio dalle 14.20 alle 15.45. Recapiti telefonici: da telefono fisso (numero verde gratuito) 800.927.940; da mobile 06 72277017. Sono attivi 24 ore su 24, con operatore dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. E naturalmente c’è il sito www.gruppoequitalia.it che si può sempre consultare per ottenere tutte le informazioni di servizio del caso.
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