Este, addio alla "camicia coi baffi": al posto della Frarica nascerà un quartiere per 230 abitanti

Era l’azienda fondata dalla famiglia Righi, divenuta famosa in tutta Italia grazie alle pubblicità con Maurizio Costanzo 

ESTE. Dici Frarica e pensi alla famosa pubblicità in cui Maurizio Costanzo, toccandosi i baffi, esclama: «Dino Erre Collofit, la camicia coi baffi». Frarica, a Este, vuol però dire anche anni di storia industriale - negli anni Settanta l’azienda contava in città 300 dipendenti - e un’area da 28 mila metri quadri “abbandonata” da tredici anni (la famosa camiceria ha chiuso i battenti nel 2007). Oggi la Frarica è stata demolita e lascerà spazio a un nuovo quartiere residenziale: lo sancisce l’accordo pubblico-privato approvato venerdì sera in consiglio comunale, il primo del Piano degli Interventi che ha come “missione” anche il recupero dei cosiddetti “vuoti urbani”.

Fondata nel 1946 e di proprietà della famiglia Righi (Franco e Dino i fondatori), la Frarica è stata tra le camicerie più importanti d’Italia. Negli anni Ottanta il volto di Costanzo ha contribuito, attraverso una serie di spot, ad accrescere la notorietà dell’azienda. La concorrenza asiastica non ha lasciato scampo al marchio, che prima ha provato a delocalizzare in Romania, quindi nel 2007 ha chiuso i battenti.

L’ex fabbrica, con i suoi 28 mila metri quadri, era uno dei principali “vuoti urbani” della cittadina. Il Piano degli Interventi approvato l’anno scorso aveva riservato una scheda anche a questo spazio, avanzando la possibilità di un accordo tra pubblico e privato per “rigenerare” l’area. «L’area di via Pra’, dove sorgeva la storica azienda di camiceria dei fratelli Righi, sta lasciando spazio ad un quartiere residenziale, nuovo segmento di città moderna» spiega il sindaco Roberta Gallana «Il vecchio fabbricato è già in gran parte demolito e al suo posto sorgerà un’area residenziale dotata di elevati standard, spazi verdi con piste ciclabili e una edificazione a basso impatto, costituita da case singole o bifamiliari, case a schiera, qualche piccolo edificio a blocco, per consentire una diversificazione dell’offerta». Con un passaggio non banale: il volume complessivo disponibile sarà notevolmente ridotto rispetto a quello pre-esistente.

«In questa opera di demolizione e ricostruzione» conferma l’assessore all’Urbanistica, Paolo Rosin «il volume esistente verrà ridimensionato. La fabbrica presentava un volume costruito di oltre 56.000 metri cubi. Con la trasformazione ad area residenziale, scenderà a 34.500, per un plus valore di circa 200.000 euro da riconoscere all’amministrazione. Potranno insediarsi nell'area circa 230 abitanti. Le sistemazioni ambientali consentiranno di risolvere anche l'annoso problema di criticità idraulica di cui soffre questa zona residenziale. È previsto un intervento specifico di Acquevenete. Insomma, un quartiere moderno, dotato di elevati standard e servizi con percorsi sicuri, di ottima fattura e di grande qualità ambientale».

Sono inoltre previsti due collegamenti ciclabili: uno verso nord, verso il quartiere ex-Saffa e la stazione dei treni; l’altro verso sud, il tratto più importante, grazie al quale si collegherà in sicurezza Este a Pra’, realizzando una pista ciclabile sulla destra della strada che conduce alla frazione. Quest’ultima sarà lunga 1,5 chilometri e renderà più sicura la mobilità alternativa della frazione, integrando l’itinerario naturalistico della Restara che si presta più ad un utilizzo ricreativo ed escursionistico. Salvo imprevisti, i lavori inizieranno nel giro di un anno. 

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