Evasione a Padova, maxi controllo su 400 professionisti

PADOVA. Controlli a tappeto dell’Agenzia delle Entrate nei confronti di centinaia di professionisti padovani.
Nel mirino sono finiti avvocati, commercialisti, architetti, dentisti, consulenti del lavoro e altre categorie di lavoratori autonomi. Sono oltre 400, infatti, gli studi professionali della città a cui negli ultimi dieci giorni è arrivata via posta una lettera dell’Agenzia delle Entrate dove viene richiesta ai professionisti tutta la documentazione relativa agli anni 2013, 2014 e 2015. E il tempo a disposizione i per presentare ciò che viene formalmente richiesto non è poi così tanto. Quindici giorni.
«Sicuramente si tratta di una grandissima mole di lavoro e di una ricerca particolarmente complessa che arriva addirittura fino al 2013. E questo vale per noi ma anche per la stessa Agenzia delle Entrate», commenta Dante Carolo, presidente provinciale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova. «Inizialmente, quando ci è stata segnalata la ricezione delle prime lettere, pensavamo si trattasse di una direttiva a livello nazionale, invece poi abbiamo saputo che i controlli sono partiti proprio da Padova».
In pratica quello che chiede l’Agenzia delle Entrate ai professionisti padovani è il bilancio analitico al 31 dicembre degli anni 2013, 2014, 2015, i prospetti di raccordo ai fini della compilazione delle dichiarazioni dei redditi, comprensivi del dettaglio variazioni apportate all’utile ai fini fiscali (dichiarazioni Irpef e Irap), le situazioni contabili, il dettaglio delle fatture da ricevere e i registri dell’Iva.
La motivazione di queste verifiche improvvise messe in campo da uno specifico staff tecnico in parte è spiegata proprio in cima alla lettera arrivata ai tanti studi professionali della città: «Da informazioni presenti in Anagrafe Tributaria e in particolare dall’analisi di rischio generale condotta sui dati esposti nel modello Unico Società di persone per gli anni 2013, 2014 e 2015 emergono situazioni fiscalmente rilevanti che l’Ufficio ritiene di voler approfondire».
In sintesi sembrerebbe ci sia la necessità di avere delle pezze giustificative a fronte di alcune anomalie riscontrate a livello fiscale nell’ambito delle dichiarazioni dei membri delle varie categorie professionali. «Da quello che abbiamo capito l’intenzione dell’Agenzia delle Entrate di Padova, da cui è partita la direttiva, è quella di controllare alcune categorie mai entrate nella lista delle loro verifiche», continua il presidente dei commercialisti provinciale. «Si vedrà più avanti quali saranno i risultati».
Intanto tutti al lavoro per presentare la documentazione, anche perché in caso di mancata ottemperanza si rischiano multe anche molto salate, sottolineate nella stessa lettera recapitata dall’Agenzia. Multe che vanno dai 250 euro ai 2 mila euro. Senza contare, conclude l’Agenzia delle Entrate, che i documenti non trasmessi «non potranno essere persi in considerazione ai fini dell’accertamento in sede amministrativa o di contenzioso».
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