Ex Cosecon, chieste 11 condanne
Trasporti Ecologici e Centro Riciclo: secondo il pm il prezzo fu gonfiato

Giancarlo Andolfo
CONSELVE.
Si avvicina la conclusione del processo Cosecon in merito a Trasporti Ecologici e al centro di Riciclo, acquistati secondo l'accusa ad un prezzo gonfiato da una perizia ad hoc. Ieri è stato il giorno delle richieste del pubblico ministero Paola De Franceschi. Alle quale sono seguite le arringhe degli avvocati difensori. La sentenza è prevista per lunedì prossimo, 20 giugno.
Sul banco degli imputati per truffa, abuso d'ufficio e falso (contestati a vario titolo) l'imprenditore Giancarlo Andolfo (chiesti due anni e sei mesi) con i titolari del Centro riciclo di Monselice Ennio Bertin, (un anno e quattro mesi), Umberta Bertin (due anni e quattro mesi) e Fernanda Ghedin (un anno e quattro mesi); gli ex consiglieri di amministrazione Cosecon Massimo Bison, di Tribano, Luigi Valmer Masiero, di Anguillara, Giuseppe Violato, di Bagnoli (un anno e otto mesi ciascuno); l'ex presidente Cosecon Renato Marcolin di Bagnoli (un anno e otto mesi) e il commercialista Francesco Marchesini di Este (due anni), l'ex sindaco di Tribano Natalino Zambolin (un anno e sei mesi) e Gianni Baraldo (un anno e sei mesi). Ieri hanno replicato in modo deciso al pm gli avvocati Massimo Malipero, Paolo Marson e Gianni Morrone. Prima della sentenza, il 20 giugno sarà la volta di Piero Longo e Anna Desiderio, difensori del consiglio di amministrazione. E' stato pronunciato negli anni il non luogo a procedere per Daniele Morello ex sindaco di Maserà, ex vicepresidente del Cda di Cosecon e consigliere di Te; Mario Rasi ex sindaco di Bagnoli e consigliere di Cosecon, già consigliere di Te e Crm; Robertino Scapolo già sindaco di Candiana; Loris Tomiato ex sindaco di Anguillara, già presidente di Te. Cosecon in origine era un consorzio fra Comuni per lo sviluppo del Conselvano, poi trasformato in una Spa a prevalente capitale pubblico e diversi campi d'intervento: dall'urbanizzazione delle aree produttive all'edilizia, ai servizi pubblici. L'11 dicembre 2003 acquistò il 47,55% di Trasporti Ecologici (Te) investendo 5.256.900 euro e il 14 gennaio 2004 il 29,04% del Centro riciclo Monselice (Crm) per 1.628.480 euro. Ma chi avrebbe beneficiato di questa operazione che Cosecon finanziò con un prestito obbligazionario decennale di 7 milioni di euro e un mutuo ipotecario di un milione di euro, aggravando la già pesante esposizione. I venditori, ovvero il comune di Tribano con gli imprenditori Bertin, Ghedin e Andolfo. Secondo la Procura, Te e Crm sono state sopravvalutate da due perizie giurate di stima realizzate dal commercialista Marchesini. Le accuse sono di truffa con l'aggravante di aver cagionato un danno di rilevante gravità (per Zambolin, i due Bertin, Ghedin, Andolfo, Marcolin, Marchesini, Bison, Masiero, Violato e Baraldo); concorso in abuso d'ufficio (per Marcolin, Bison, Masiero e Violato); falso materiale (per il commercialista Marchesini) e infine false comunicazioni sociali (Zambolin, e Baraldo).
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