Ex Foro Boario, c’è l’accordo In Prato market e negozi

PADOVA. Istruttoria chiusa, progetto presentato entro dieci giorni, approvazione da parte del consiglio comunale a settembre, inizio lavori entro fine anno. È il ruolino di marcia del progetto per il nuovo parcheggio in piazza Rabin e il restauro del frontone dell’ex foro boario in Prato della Valle.
Ad annunciarlo è direttamente il sindaco Massimo Bitonci che giovedì scorso ha incontrato i rappresentanti della società “Parcheggio immobiliare Prato della Valle srl” composta da Parcheggi Italia spa, Cavagnis srl e Fratelli Gallo srl. Si risolverà così l’annosa questione della convenzione stipulata dalla precedente amministrazione per un parcheggio interrato e poi bloccata con la vittoria di Bitonci.
Non si farà nessun parcheggio interrato («era inviso alla maggior parte dei padovani», spiega il primo cittadino) ma resterà un parcheggio a raso con più posti rispetto a quello esistente adesso.
Oltre a questa sono due le novità nel progetto messo a punto dalla società assieme ai tecnici di Palazzo Moroni. La prima è che la convenzione si allarga anche a opere “fuori ambito” con le imprese che si occuperanno, con tutta probabilità, del restauro del vecchio stadio Appiani e della sistemazione del velodromo Monti. La seconda è che il Comune avrà una percentuale sia sugli incassi del parcheggio che sugli affitti degli spazi del frontone.
Ricapitolando, la convenzione avrà questo schema. La società privata gestirà il parcheggio di piazza Rabin per 30 anni. In cambio si impegna a effettuare il restauro del frontone dell’ex foro boario (dovrebbe costare circa 6 milioni di euro) cedendo anche alcuni spazi per uso pubblico, a risistemare e allargare il parcheggio e a partecipare ad alcune opere “fuori ambito”. In più verserà un canone annuo al Comune determinato anche da una percentuale sugli incassi e sugli affitti. «C’è una trattativa tra gli uffici per stabilire la giusta remunerazione per il Comune – spiega il sindaco – Ho dato mandato ai tecnici di trovare una sintesi. La convenzione voluta dalla precedente amministrazione era fortemente penalizzante per Palazzo Moroni».
Con il nuovo frontone il Prato cambierà volto: «Ci saranno spazi pubblici, un piccolo supermercato di 500 metri quadri e altri tipi di attività», spiega Bitonci. Gli spazi sarebbero in realtà già prenotati: la Despar per il market, poi un ristorante e un’enoteca, una libreria, una gioielleria e un negozio di prodotti tecnologici.
«Manca solo il passaggio in consiglio comunale per la modifica della convenzione», spiega il sindaco. Poi finalmente potranno partire i lavori di un progetto di cui si discute da almeno 15 anni. Il frontone fu costruito tra il 1913 e il 1919 su progetto dell’architetto Alessandro Peretti. Un secolo dopo avrà una nuova vita.
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