Ex Macello, scontro tra Museum Events Group e Comune sulla mostra 3D
Museum Events Group non riconsegna le chiavi dopo la scadenza della mostra Super Fun! Self & Illusioni 3D. Il Comune nega la proroga, sostenendo il rispetto degli accordi con l’associazione Sperimentando

Non sembra vicina la soluzione per il cambio di guardia degli spazi dell’ex macello di via Cornaro, al centro di una controversia tra la società Museum Events Group srl di Firenze, che organizza la mostra “Super Fun! Self & illusioni 3D”, aperta dallo scorso settembre, e il Comune che gestisce l’edificio e chiede che vengano rispettate le scadenze.
Di fatto la mostra interattiva doveva chiudere il 23 febbraio, per lasciare gli spazi a disposizione dell’associazione Sperimentando, pronta per iniziare ad allestire l’esposizione dedicata alla scienza (che si svolge dal 2002), della quale è prevista l’apertura il 14 marzo.
Un contenzioso arrivato al culmine venerdì mattina, quando le chiavi dello stabile dovevano essere consegnate ai funzionari del Comune. Appuntamento al quale non si sono presentati i rappresentati della società Museum Events Group srl, ma c’erano i rappresentanti dell’associazione Sperimentando per iniziare l’allestimento della loro esposizione.
Sulla richiesta della proroga e su come è stata gestita la collaborazione, la Museum Events Group srl ha deciso di replicare: «Abbiamo iniziato a chiedere da dicembre agli uffici comunale di poter spostare la chiusura di due mesi – spiega l’amministratore delegato Andrea Gabriele – questo tempo per noi era necessario per recuperare visitatori. Nell’accordo il Comune di Padova si impegnava a promuovere la mostra, ma questo non è stato fatto nel modo opportuno, come era successo per le altre due mostre che abbiamo curato e allestito all’ex macello, quella delle Illusioni e l’altra dedicata a Tutankhamon. Purtroppo, che qualcosa non andava ce ne siamo accorti a inizio novembre, quando vedevamo poca risposta da parte del pubblico. Abbiamo investito in cartellonistica, spot radio e influencer per cercare di limitare le perdite, che abbiamo stimato intorno ai 100 mila euro. Continuiamo ad avere richieste per vedere la mostra. Quello che chiedevano era aprire un dialogo con l’amministrazione e con chi deve occupare gli spazi nelle prossime settimane».
La risposta dell’assessore alla cultura Andrea Colasio, conferma la posizione presa dal Comune già da tempo: «Sono tutte sciocchezze, la mostra doveva chiudere il 23 febbraio come da accordi. Per quanto riguarda la parte di promozione abbiamo utilizzato, come abbiamo fatto per le scorse mostre, i canali istituzionali del Comune: non è cambiato nulla.
La richiesta di proroga è arrivata e abbiamo risposto per vie ufficiali che non era possibile, gli spazi espositivi seguono una calendarizzazione. La mostra Sperimentando poi ha anche accordi con le scuole, laboratori già programmati.
La gravità di questo comportamento è inammissibile sia sul piano etico che giuridico. Ci sarà una denuncia penale e questa società non lavorerà più con il Comune».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova