Ex operai fondano una startup apre la prima “banca” di bitcoin

Due ragazzi di 23 anni lasciano il lavoro per scommettere sulla moneta virtuale «Il nostro obiettivo è fare formazione e diffondere l’utilizzo delle criptovalute»
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - BANCA BITCOIN.
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - BANCA BITCOIN.

È la prima “banca” di bitcoin e criptovalute in città e ad aprila sono stati due ragazzi di 23 anni, Gregory Lissandron e Davide Penello, un perito chimico e un ragioniere programmatore.

I due giovani titolari di “Bitcoin and crypto store” – che si trova in via Savonarola 13 – lavoravano come operai ma hanno deciso di scommettere i propri risparmi in questo progetto. Si occuperanno di formazione in merito alle criptovalute e di fornire consulenza a chi volesse acquistare computer da “mining”, macchine cioè che possono fare da nodo di riferimento per la validazione delle operazioni secondo le modalità tipiche della blockchain, un’opportunità di guadagno che prevede però investimenti considerevoli all’ingresso.

«È bene capire che non tutte le criptovalute sono uguali» spiegano Lissandron e Penello «ci sono quelle, come i bitcoin, che funzionano più come una riserva di valore e altre, come i litecoin, più facili da scambiare quotidianamente».

A Padova già ora è possibile spendere bitcoin in alcuni esercizi commerciali e studi professionali: nel circuito delle criptovalute ci sono già carrozzieri e commercialisti, avvocati e sale da ballo, autosaloni e professionisti. «Le criptovalute non servono solo per acquisti illeciti, anzi» spiegano i due imprenditori. «Le ultime statistiche dicono che i canali classici sono incommensurabilmente più utilizzati per i traffici illeciti di quanto non siano le monete digitali».

Uno degli obiettivi è quello di mappare i servizi disponibili per le monete digitali «permettendo a chi vorrà acquistare con bitcoin di consultare velocemente una mappa per individuare i negozi». —





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