Ex sindaci a processo «Rampin-Bertipaglia rischio prescrizione»

POLVERARA. Rischio prescrizione per i reati di cui sono chiamati a rispondere in tribunale gli ex sindaci di Polverara Olindo Bertipaglia e Sabrina Rampin: il rinvio del processo dei giorni scorsi a novembre potrebbe far trascorrere i termini utili per perseguire gli ex amministratori, accusati a vario titolo con alcuni imprenditori di falso ideologico, abuso d’ufficio e peculato per una serie di lavori pubblici pagati e mai eseguiti, o eseguiti solo in parte.
A sollevare la questione sono i deputati padovani del partito democratico Alessandro Naccarato, Vanessa Camani, Margherita Miotto, Giulia Narduolo, Gessica Rostellato e Alessandro Zan con una interrogazione presentata al ministro della Giustizia. «Esprimiamo forte preoccupazione» scrivono nel documento, «per il rischio che il rinvio del procedimento possa comportare la prescrizione dei reati, con la conseguenza che divenga impossibile tutelare i diritti dei cittadini e del Comune di Polverara e si determini, di fatto, l’impossibilità di perseguire in modo efficace gli imputati».
Nella stessa interrogazione Naccarato e colleghi ricordano anche le intimidazioni ai danni dell’attuale sindaco Alice Bulgarello, due lettere minatorie con espliciti riferimenti al suo impegno per arrivare alla verità sulla condotta degli ex amministratori e le loro responsabilità.
«Il Comune di Polverara guidato dal sindaco Alice Bulgarello dal giugno 2014» si legge nel testo rivolto al ministro Andrea Orlando, «si è costituito parte civile nel processo e ha chiesto la restituzione del denaro indebitamente saldato e il risarcimento per il danno di immagine subito dal Comune stesso. All’inizio del 2016 il sindaco Bulgarello, per il suo impegno in difesa della legalità nel territorio, ha ricevuto pesanti minacce legate a questa vicenda». Minacce, per altro, per le quali gli stessi deputati avevano già all’epoca presentato una interrogazione al ministro dell’Interno per denunciare il grave atto di intimidazione. «La prescrizione dei reati e l’impossibilità di accertare in via definitiva le responsabilità» sottolineano i deputati del Pd, «è un epilogo che deve essere evitato per garantire la tutela della pubblica amministrazione ed escludere che si diffonda nella comunità locale il senso di impunità». La richiesta finale va dritta al punto: «Rivedere la disciplina della prescrizione per reati di estrema gravità contro la pubblica amministrazione»
I lavori pubblici finiti nell’inchiesta ammontano a decine di migliaia di euro: certi, però, sono solo i soldi pagati dal Comune, mentre molti cantieri non sono nemmeno mai stati aperti. Rampin e Bertipaglia sono a processo anche per i lavori al vecchio Mulino e per presunte fatture false per ottenere rimborsi non dovuti per l’alluvione.
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