Facco, incendio partito dal quadro elettrico

CAMPO SAN MARTINO. L’inchiesta aperta è ormai in marcia verso l’archiviazione. Non è stato doloso l’incendio che, all’alba del 2 gennaio, ha devastato un magazzino e diversi macchinari nelle Officine Facco di Marsango di proprietà della famiglia Finco: a chiarirlo le due relazioni tecniche trasmesse dai vigili del fuoco al pubblico ministero Daniela Randolo, titolare dell’indagine. Secondo gli accertamenti tecnici, il focolaio è partito dal quadro elettrico, poi si è velocemente propagato. Un focolaio del tutto accidentale come purtroppo molto spesso si verifica in luoghi di lavoro: nessun intervento “di terzi”, nessun dolo. Due sono stati i rapporti consegnati dai vigili del fuoco: dopo la prima relazione, si è reso necessario un approfondimento per ricostruire senza alcuna ombra la dinamica dell’accaduto.

Le fiamme avevano devastato un'area di 1000 metri quadrati, nel contesto dei 30 mila complessivi occupati dagli stabilimenti dell'azienda, leader mondiale nel campo delle forniture di impianti avicoli integrati per la produzione di carne e uova. Si tratta del primo grave incidente in quasi 60 anni di attività visto che l’azienda è stata fondata nel 1957 e oggi è guidata da Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova. Il rogo si era innescato intorno alle 4 di mattina. A lanciare l'allarme, una residente che, in piena notte, aveva sentito il suo cane abbaiare: svegliata dai latrati si era affacciata vedendo le fiamme alzarsi dalla Facco. Spaventata, aveva subito allertato il 115. Fin da subito la devastazione era apparsa in tutta la sua gravità e i pompieri erano intervenuti con diverse squadre da Padova, Santa Giustina in Colle, Cittadella e Vicenza. In tutto, 25 uomini con 7 automezzi, tra cui tre autobotti e un'autoscala. (cri.gen.)