Fallisce Monselice Uno E il Comune resta a secco

MONSELICE. Si chiude il sogno di Monselice Uno. E la parola fine arriva nel modo peggiore: due settimane fa la ditta Monselice Uno ha portato i libri contabili in tribunale e dichiarato il fallimento. Troppo elevata l’esposizione con le banche, che alla fine hanno presentato il conto. E le speranze di riuscire a piazzare sul mercato la consistente parte del complesso “Saturno” rimasta ancora vuota non si sono concretizzate. Un epilogo che rischia di avere ripercussioni anche sulle casse comunali: sfumerebbero, infatti, non solo i 50.000 euro di oneri di urbanizzazione previsti, ma anche la famosa palazzina da tre piani che la Monselice Uno doveva realizzare per il Comune, come contropartita per la variante che ne ha fatto un parco commerciale. A rivelare il clamoroso sviluppo della vicenda è stato, in consiglio comunale, il sindaco Francesco Lunghi, rispondendo all’interpellanza presentata da Andrea Bernardini del Movimento 5 Stelle. Il consigliere di opposizione chiedeva chiarimenti proprio sulle decine di migliaia di oneri di urbanizzazione mai versati e sulla fantomatica palazzina ancora da iniziare. «Monselice Uno era indebitata per circa 10 milioni di euro con le banche» ha ricostruito il primo cittadino «Nel 2011, dopo un’ampia discussione con la Regione, abbiamo approvato una variante parziale, su richiesta della ditta, per trasformare l’area in parco commerciale, perché secondo le loro previsioni sarebbero riusciti così a completare gli investimenti e mettere a posto la struttura che altrimenti sarebbe rimasta in degrado» ricorda il sindaco Lunghi «Nel momento in cui è stata approvata la variante, abbiamo quantificato la plusvalenza che la ditta in questo modo otteneva e l’azienda si è impegnata a realizzare in cambio una palazzina di tre piani per il Comune. In realtà l’unico investimento andato in porto è stato la vendita, come area non commerciale ma direzionale, di una torre al Cvs. Le banche sono comunque rimaste creditrici per circa sette milioni e mezzo di euro. Si sperava che dopo l’ingresso del Cvs si riuscisse ad attivare altre vendite, ma così non è stato. Una ventina di giorni fa le banche hanno chiesto il rientro delle somme e Monselice Uno ha portato i libri in tribunale e dichiarato il fallimento».
A questo punto, il Comune rischia di ritrovarsi con un pugno di mosche. Bisognerà vedere se si troverà qualcuno interessato a comprare l’ampia porzione rimasta invenduta. «Se l’acquirente decidesse di realizzare il parco commerciale» ha chiarito Lunghi «subentrerà nella convenzione e dovrà realizzare la palazzina per il Comune. In caso contrario, se non fa il parco commerciale, la convenzione decadrà. Siamo nelle mani del tribunale che metterà all’asta lo stabile».
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