Falsi cuscinetti a sfera Sigilli in due aziende

Blitz della Guardia di finanza di Padova: denunciati 3 imprenditori e 2 dipendenti Sequestrati i macchinari di 3 ditte in città. Abiti e false griffe anche a Cittadella
BARON - CS FINANZA CUSCINETTI A SFERA - FOTO GDF
BARON - CS FINANZA CUSCINETTI A SFERA - FOTO GDF

di Enrico Ferro

Costruivano cuscinetti identici a quelli realizzati dalla casa leader a livello nazionale. Facevano arrivare le componenti dalla Cina e poi le assemblavano in zona industriale a Padova o nella zona artigianale di Polverara. Alla fine stampavano il marchio contraffatto, immettendolo nel mercato ad un prezzo ultraconcorrenziale. Gli uomini della guardia di finanza di Padova hanno stroncato l’ennesima holding della contraffazione, sequestrando i macchinari in due impianti e denunciando in tutto cinque persone: quattro padovani e uno di Reggio Emilia.

L’OPERAZIONE. Le ditte finite nel mirino della Finanza sono la Bearings Service Srl con una sede a Padova e una a Polverara, la Engineering Power Trasmission di Padova e la Mtm Italia di Reggio Emilia. Nei guai sono finiti i tre imprenditori e i due dipendenti della Bearings: a tutti vengono contestati, a vario titolo, i reati di contraffazione, introduzione nello Stato di prodotti con segni falsi, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e ricettazione. Nell’ambito dell’operazione, condotta dai militari del capitano Luca Modestino Gelormino, sono stati sequestrati anche 180 mila prodotti tra cuscinetti e altre componenti meccaniche e due macchinari industriali del valore di 350 mila euro l’uno.

L’INGANNO. ll blitz è scattato in un capannone nella zona industriale di Padova, privo di insegne, all’interno del quale i finanzieri hanno rinvenuto migliaia di cuscinetti delle note case industriali “Skf” e “Fag”, perfette copie di quelli autentici per colore, geometrie e confezionamento. I falsari si servivano di speciali macchinari in grado di incidere i famosi loghi su cuscinetti vergini provenienti in parte anche dalla Cina. I prodotti erano destinati a negozi di ricambi e venivano impiegati in vari modi: dalle ruote degli skateboard, a quelle dei motorini, per finire con le punte dei trapani.

SODDISFAZIONE. «E’ la strategia della tolleranza zero verso chi produce, importa, commercia, distribuisce, fa affari e si arricchisce all’interno di una comunità, ignorando beatamente le regole che quella stessa comunità si è data per tutelare i suoi consociati», ha ribadito il comandante provinciale, il colonnello Ivano Maccani.

A CITTADELLA. Parte da Arezzo invece l'operazione firmata dalle Fiamme Gialle aretine e dal Gico di Firenze che ha portato all'arresto di sei persone e al sequestro di trentamila capi di abbigliamento griffati falsificati ma di buona fattura che, dalla Turchia, venivano smerciati tramite grossisti compiacenti in mezza Europa. I finanzieri si sono spinti anche a Cittadella.

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