Falsi progetti innovativi: associazione a delinquere per incassare 4 milioni di crediti

Truffe ai danni dell’Erario con frodi fiscali e reati tributari: rischiano il processo i cinque “capi” e i titolari di 19 tra aziende e ditte artigiane: tutti i nomi
Marco Santoro
Marco Santoro

PADOVA. Un’associazione a delinquere costituita con l’obiettivo di mettere a segno truffe ai danni dell’Erario e una serie di reati tributari comprese frodi fiscali.

Le cifre? 24 indagati che ora rischiano di finire a processo, tra loro il quintetto che avrebbe ideato e organizzato l’impresa criminale e 19 titolari di aziende o ditte artigiane; crediti d’imposta fasulli indebitamente incassati per oltre 4.067.161 euro e commissioni pagate per quel “lavoretto sporco” per 757.475 euro; infine 62 contestazioni relative a frodi fiscali e reati tributari per altre somme milionarie. Il tutto tra il 2011 e il 2016.

È l’inchiesta tradotta in numeri che ha per protagonista Eidon Lab scarl costituita il 16 giugno 2016: secondo gli accusati un vero e proprio organismo di ricerca al quale si sono appoggiate centinaia di aziende italiane per beneficiare dei vantaggi fiscali offerti dalla legge 70 del 2011 (legge che prevedeva il «credito di imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca, in Università ovvero enti pubblici di ricerca»).

Al contrario, la procura di Padova è convinta che Eidon Lab – con uffici in città in piazzetta Modin 12, il quartier generale punto di riferimento per almeno 250 imprese sparse in 38 province italiane pronte a pagare una provvigione del 20 per cento calcolata sulle somme indebitamente incassate – si sia interposta in normali relazioni commerciali per dare a progetti ordinari una veste di innovazione tecnologica, passepartout indispensabile per accedere ai crediti d’imposta previsti dalla legge 11.

Da qui la contestazione del reato associativo ai cinque indagati principali che avrebbero architettato e manovrato le file di quel meccanismo, destinato a spacciare come “progetti di ricerca” semplici acquisti di software e macchinari: Marco Santoro legale rappresentante di Eidon Lab e amministratore di Agorà, con la moglie Lucilla Lanciotti; Alessandro Manganelli Di Rienzo (fratello di Elena, già indagata nell’ambito dell’inchiesta sul riciclaggio internazionale con il faccendiere Alberto Vazzoler), socio di maggioranza in Eidon Lab e amministratore unico di Eidon Kaires srl dal 2011; Giampiero Abbate, socio di minoranza di Eidon Lab, amministratore di Eidon Kaires fino al 2011 e poi di Link srl fino al 2015; Cristina Vit, dipendente di Eidon Lab con funzioni di coordinamento dei dipendenti di altre ditte, addetti all’elaborazione di contratti, e della documentazione relativa a progetti di ricerca fittizi con il supporto di Eidon Kaires.

Oltre alle truffe a favore di Az spa, Vda Multimedia spa, Nutrir srl, Bfr meccanica srl, sono contestati reati tributari e frodi fiscali. Tramite le società collegate Eidon Kaires, Agorà, Rq srl e Link srl sarebbero state emesse fatture a favore Eidon Lab per operazioni oggettivamente inesistenti, assorbendo la liquidità incassata dalla capofila e aggirando il divieto di distribuzione di utili imposto dalla normativa agli organismi di ricerca. In più, il carico fiscale della rete societaria, in seguito all’emissione di fatture verso Eidonlab, sarebbe stato azzerato da crediti d’imposta inesistenti, costituiti dalla scarl a vantaggio delle società satelliti.

L’inchiesta parte da una verifica fiscale a Clouditalia, con sede ad Arezzo. Nel mirino dell’Ufficio antifrodi dell’Agenzia delle Entrate arrivano oltre 250 aziende (tra cui quelle padovane) e nel luglio 2019 su ordine del pm Roberto D’Angelo, cui viene trasmesso il procedimento penale, vengono messe a segno dalla Guardia di Finanza centinaia di perquisizioni, ultimo atto di una indagine conclusa, quanto agli accertamenti, un anno e mezzo fa. Per altri 186 indagati gli atti sono stati trasmessi alle procure di mezza Italia. L’avvocato Davide Druda osserva: «Eidon ha operato correttamente. Ci difenderemo: massima fiducia nella magistratura». —

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