Famiglia avvelenata dai funghi

CITTADELLA. Intossicati dai funghi, in quattro finiscono all'ospedale. Una intera famiglia di Cittadella, formata da padre, 78 anni, madre, 79, figlio, 44, e figlia, 37: sono tutti ricoverati nel reparto di Medicina dell'ospedale di Cittadella, per aver ingerito un fungo appartenente alla specie clitocybe nebularis, che può causare intossicazioni di tipo gastrointestinale. La prima a recarsi ieri mattina al pronto soccorso di Cittadella è stata la 37enne.
«I funghi, che assomigliavano alle sbrise, erano stati raccolti da mio padre che insieme a una zia, martedì, aveva fatto tappa a Gallio », racconta. «Dopo averli ben puliti, li abbiamo cucinati e mangiati mercoledì a pranzo. Alla sera, la pietanza è stata riproposta, ma stavolta alla piastra». Il primo ad avvisare qualche malessere è stato il papà: «Verso le 21», continua la giovane, «mio padre ha iniziato a lamentare nausea e diarrea. Non ci abbiamo dato troppo peso, pensavamo si trattasse di un colpo di freddo. Alle 3.30, però, mi sono svegliata, non mi sentivo bene, dopo poco ho visto arrivare in bagno anche mia mamma».
La donna non ha perso tempo: «Ho chiamato mio fratello, che abita in un'altra casa: si sentiva male anche lui. A quel punto sono corsa in pronto soccorso, con me ho portato un fungo ancora da pulire». Alle 5, il personale del 118 di Cittadella ha quindi attivato il servizio di reperibilità micologica del Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione. Ad analizzare per primo i funghi incriminati è stato il micologo Maurizio Borniotto, che ha potuto accertare, dai resti dei funghi consumati, che si trattava di clitocybe nebularis.
«Ho chiamato i miei genitori e mio fratello», continua la 37enne, “per dire loro di raggiungermi immediatamente all'ospedale. Ci hanno fatto una flebo e dato del carbone attivo da bere. Ora siamo tutti e quattro ricoverati, dobbiamo essere sottoposti ad altri accertamenti. La paura, comunque, è stata tanta».
«È l’ennesima intossicazione da funghi che, fortunatamente, si risolve con qualche ora di disagio fisico», dice il direttore generale Usl 15 Francesco Benazzi. «Ma se i funghi fossero stati altri, tipo l’amanita phalloides, il cortinarius orelanus o alcuni tipi di lepiota di piccola taglia la situazione sarebbe stato molto più grave, in quanto parliamo in questo caso di funghi velenosi mortali. Con i funghi eduli raccolti nei boschi e nei prati non si scherza, accanto a specie ottime e commestibili crescono anche specie tossiche, velenose ed anche mortali. Per evitare quello che è capitato a questa famiglia», ricorda Benazzi, «basta recarsi all’Ispettorato Micologico della nostra azienda ospedaliera dove è sempre presente un micologo».
La sede è al centro “Guido de Rossignoli” in via Cao del Mondo a Camposampiero, vicino al parcheggio dell’ospedale, dal lunedì al venerdì, con orario 8-17.30. E’ preferibile anticipare telefonicamente l’accesso allo 049.9822146/47. E' attivo anche un servizio di pronta reperibilità in caso di intossicazioni, sette giorni su sette, 24 ore al giorno.
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