Familiari del centauro in attesa del nulla osta

CITTADELLA. Ieri mattina la triste incombenza del riconoscimento della salma. I familiari di Davide Bordignon, il 31enne manager della Fercam di Padova morto domenica a Crocetta (Treviso) in un incidente stradale, da Cittadella hanno raggiunto l'obitorio dell'ospedale di Montebelluna per il riconoscimento, atto dovuto prima di chiedere il nulla osta per i funerali all'autorità giudiziaria.
Non dovrebbe invece essere eseguita l'autopsia sul centauro. Due famiglie distrutte dal dolore per quel tragico incidente, a Cittadella e a Crocetta. Nel comune padovano lo piangono il papà Antonio, la mamma Antonella, la sorella Giulia, i parenti e i tanti amici che ricordano quel giovane così gentile che si era fatto benvolere da tutti, a Crocetta la fidanzata Elisa De Paoli con tutta la sua famiglia e gli amici che si era fatto nel comune montelliano.
Sul fronte delle indagini sarà una perizia a stabilire la dinamica dell'incidente in cui ha perso la vita Davide Bordignon, Il magistrato ha fissato per il 30 luglio l'udienza per l'affidamento della perizia tecnica sulle due moto che sono state messe sotto sequestro: quella di Davide Bordignon e quella di Stefano De Paoli, l'amico e fratello della fidanzata.
Stavano tornando assieme da un raduno delle Ducati che si era tenuto a Misano Adriatico quando, alla rotonda di Crocetta, c'era stata l'uscita di strada del centauro padovano che, dopo essere stato sbalzato dalla moto, era finito contro una canaletta perdendo la vita.
La perizia dovrà stabilire se c'è stato contatto tra le due moto che procedevano affiancate e in tale caso quale delle due si sia avvicinata troppo all'altra. Nel frattempo, come atto dovuto, Stefano De Paoli, che è assistito dall'avvocato Paolo Salandin, è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale.
Davide e Stefano erano partiti sabato per Misano Adriatico per partecipare al raduno delle Ducati, domenica erano ripartiti in mattinata, avevano macinato 500 chilometri, erano ormai a meno di un chilometro dalla loro meta: la casa di Stefano De Paoli, dove lo attendevano per il pranzo le due fidanzate.
Mezz'ora prima della tragica uscita di strada avevano telefonato per annunciare l’arrivo, invece poi è accaduto l'imponderabile. Il centauro trevigiano ha dichiarato alla Polstrada di non aver avuto percezione di alcun contatto e di aver visto dallo specchietto retrovisore la moto dell'amico uscire di strada. —
Enzo Favero.
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