Fatale lo schianto contro un palo

Paolo Canova l'ha centrato nella caduta dopo cento metri di volo
LA MOTO. La potente Yamaha su cui Paolo Canova sabato ha trovato la morte
LA MOTO. La potente Yamaha su cui Paolo Canova sabato ha trovato la morte
 BOVOLENTA.
Chiusa nel dolore la famiglia Canova piange la morte di Paolo, schiantatosi sabato mattina con la sua moto in centro paese. Gli anziani genitori Gino e Ebe, il fratello Mirco, la moglie Erica Galtarossa col suo piccolo di un anno appena, sono circondati dall'affetto di parenti e amici ma in queste ore non c'è nulla in grado di lenire la loro sofferenza. Sulla dinamica dell'incidente non sono emersi nuovi elementi, rimane un mistero come mai Paolo, esperto motociclista, abbia perso il controllo della sua Yamaha R1 nel tratto di strada compreso fra l'incrocio della piazza e la rotatoria che immette nella Provinciale. Apparentemente la carreggiata, che inizia come via Roma e prosegue come via Padova, non presenta alcuna insidia e non c'è traccia del possibile coinvolgimento di altri mezzi. I famigliari non vogliono fare alcuna ipotesi: «Non sappiamo niente e non vogliamo pensare niente - si è limitata a riferire la cognata di Paolo - siamo distrutti e ogni parola che sentiamo su questo incidente ci provoca solo dolore. I genitori sono molto provati e dobbiamo cercare di proteggerli, così come la moglie e il piccolo. Per il funerale è ancora presto, probabilmente dovremo aspettare che sia fatta l'autopsia».  L'incidente è avvenuto sabato pochi minuti dopo le 11. Paolo Canova, 39 anni, era in sella alla sua potente Yamaha e percorreva via Roma: improvvisamente ha sbandato, la moto ha colliso con l'argine alla sua destra, ha iniziato a carambolare in mezzo alla strada, trascinando con sé il centauro che ha terminato la caduta contro un palo a quasi cento metri di distanza dal punto in cui è iniziata la caduta, finendo dalla parte opposta della strada. Nonostante i soccorsi siano stati immediati, per il trentanovenne non c'è stato nulla da fare. E' morto sul colpo. I medici del Suem giunti con l'elisoccorso da Padova hanno solo potuto constatare il suo decesso. Numerose le persone che sono accorse sull'agghiacciante scena dell'incidente, disseminata di detriti della moto. Per primi sono arrivati i commercianti della via e alcuni automobilisti di passaggio. Lo stesso Mirco è corso sul posto, appena la notizia della tragedia è arrivata nell'azienda agricola di famiglia in via Argine Sinistro. Anche Paolo lavorava lì, con il papà e il fratello: oltre alla grande campagna la famiglia conduce un allevamento di tacchini. Paolo Canova coltivava la passione per le moto sin da piccolo: spesso andava a correre anche in pista con gli amici del gruppo «Carene aperte», ragazzi del paese che condividono l'amore per le due ruote. Sabato mattina questa passione si è trasformata per il trentanovenne agricoltore nell'ultimo capitolo della sua esistenza. E ora c'è un paese sgomento che si interroga su una fine così assurda e una famiglia precipitata nel baratro della disperazione.  

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