Fatture false, sequestrate case auto e conti per 670 mila euro

Nel mirino delle Fiamme Gialle un professionista di San Giorgio in Bosco e il suo socio vicentino Avrebbero prodotto documenti illeciti per un risparmio d’Iva di 1,8 milioni. La difesa: «Chiariremo»

SAN GIORGIO IN BOSCO. Per anni una serie di società avrebbero emesso fatture per servizi di trasporto che in realtà non avrebbero effettuato. Lo scopo? Garantire ad un’azienda vicentina, la “Atena solution srl” di via Pacinotti a Malo, di frodare il fisco. È l’ipotesi della guardia di finanza e della procura, che hanno chiesto e ottenuto il sequestro di case, auto, partecipazioni societarie e conti correnti per 670 mila euro, a carico di Stefano De Zen, 49 anni, di Thiene, e di Renato Campagnaro, 55 anni, padovano di San Giorgio in Bosco. I sigilli sono stati recentemente confermati dal tribunale del Riesame.

L’inchiesta. L’operazione, denominata “Ghost truck”, è stata condotta dalle fiamme gialle della tenenza di Schio, che nel novembre scorso avevano compiuto una serie di perquisizioni fra Thiene, Brendola, e le province di Padova e Venezia. L’inchiesta era partita da una verifica fiscale alla “Atena”, che si occupa fra l’altro di trasporti su strada. I finanzieri avevano accertato che la società, ancora a partire dal 2011, aveva annotato in contabilità delle fatture che per gli inquirenti erano fasulle, e che erano state emesse da quattro società italiane. In realtà, per i militari del tenente Lanzeni i trasporti erano curati da una società di diritto slovacco.

L’evasione. Per questo le fiamme gialle avevano segnalato in procura gli esiti delle verifiche, e il procuratore aggiunto Orietta Canova aveva avviato le indagini. Era emerso che le quattro società avevano agito da “cartiere”, e che il meccanismo illecito avrebbe garantito un illecito risparmio d’iva pari a 1,8 milioni di euro. Si trattava infatti di ditte senza struttura patrimoniale, senza personale e soprattutto senza camion per effettuare i trasporti; avevano sede formali in immobili in disuso o a casa di ignari immigrati. Nel corso delle perquisizioni, sono state visitate anche le sedi di “Luca Igor ditta individuale”, “Eurotrans srl”, “Janard”, “Limena spedizioni internazionali srl”, “Granella srl” e “Sigis srl”.

I sequestri. Per questo, la procura ha chiesto e ottenuto che il giudice Massimo Gerace firmasse i sequestri per equivalente, fino all’ammontare della presunta frode al fisco. I finanzieri, nelle scorse settimane, hanno pertanto sigillato l’abitazione di Campagnaro, la quota di una seconda abitazione e 8 veicoli, fra cui una Mercedes 3.200 Ml e un Isuzu, oltre a conti e carte prepagate, riferite ad “Atena” ma anche a Campagnaro e De Zen, entrambi soci dell’azienda (oggi amministrata da Gianluca Stragliotto). Le difese - con, fra gli altri, gli avv. Andrea Balbo e Stefania Martin - hanno presentato ricorso al Riesame, ma nei giorni scorsi i giudici hanno confermato i sigilli che potrebbero trasformarsi in confisca in caso di condanna in aula. L’obiettivo dei finanzieri vicentini, guidati dal colonnello Sciaraffa, è quello di tutelare l’erario dall’evasione delle imposte, e quindi la collettività.

La difesa. «Si tratta di contestazioni datate - si limita a riferire l’avv. Balbo -. È una vicenda complessa, che sarà dipanata in aula dove dimostreremo l’innocenza degli attuali indagati». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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