Favino e Goldoni, ma in salsa inglese

In scena con “Servo per due” di Bean e con una doppia compagnia: «È giusto cercare di lavorare tutti»
Di Giuseppe Barbanti

MESTRE. Da oggi a domenica (stasera alle 19,30, domani alle 16,30 e alle 21, venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16,30) il Teatro Toniolo di Mestre presenta “Servo per due “l’edizione italiana del pluripremiato “One Man, Two Guvnor” di Richard Bean, affermato commediografo inglese, liberamente tratto da “Il servitore di due padroni “di Carlo Goldoni. «Avevo bisogno, voglia di fare teatro dopo sette anni di lontananza dal palcoscenico» dice Pierfrancesco Favino, fra gli attori della generazione dei quarantenni forse il più amato dal pubblico italiano. «E sinceramente l’operazione in cui mi trovo coinvolto mi ha pienamente convinto».

Lo spettacolo è frutto di un lavoro complesso, realizzato con il Gruppo Danny Rose in un lungo arco di tempo, oltre un anno: «Questo testo, andato in scena due anni fa a Londra e l’anno scorso a Broadway, rispondeva pienamente agli obiettivi di allestire uno spettacolo anzitutto divertente, perché lo vuole per primo Goldoni, almeno così scrive nelle sue avvertenze al lettore del «servitore dei due padroni» prosegue Favino, protagonista nei panni del servo e regista della messa in scena. « Il lavoro di Bean era una rilettura in chiave contemporanea, ambientata negli anni Sessanta del secolo scorso, di un classico della commedia dell’arte».

«Assieme a Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder» spiega Favino «abbiamo operato una trasposizione della vicenda, la cui trama è rispettosa del plot goldoniano, negli anni Trenta, arricchendo lo sviluppo della commedia di forme di comicità diverse, penso al vaudeville, ma anche alla quotidianità. Abbiamo italianizzato in chiave quasi odierna personaggi e situazioni, portando sotto i riflettori i comportamenti dell’italiano medio dinanzi alle vicende della vita, comportamenti che sembrano restare immutati con il passare dei secoli . La nostra è una commedia comica, con personaggi in fuga, dai comportamenti maldestri, tipicamente italiani».

Non mancano novità nemmeno sotto il profilo produttivo. Le prove dello spettacolo hanno visto coinvolte23 persone, fra attori e musicisti sulla scena, ma solo una parte ne può essere impiegata: «A eccezione di cinque interpreti che restano fissi, oltre a quattro musicisti, abbiamo due cast di altri 8 attori che si alternano nel corso della tournée» dice Favino. «L’intento è evidente, dare l’opportunità di lavorare al maggior numero possibile di colleghi: e il fatto che percepiamo tutti la stessa retribuzione è, di questi tempi di crisi, molto più significativo di tante altre affermazioni sullo spirito dell’operazione nel suo insieme».

Lo spettacolo è prodotto dagli attori del gruppo Danny Rose e la compagnia Gli Ipocriti con la collaborazione della Fondazione Teatro La Pergola di Firenze.

Ma per Pierfrancesco Favino continuano anche gli altri impegni: «A primavera andrà in onda in due serate su Rai1 “Qualunque cosa succeda”, tratto dal libro omonimo di Umberto Ambrosoli, del cui padre, l’avvocato Giorgio assassinato 34 anni fa, vestirò i panni. Sono contento anche di partecipare come coproduttore al finanziamento del film opera prima di un giovane regista, Michele Alhaique . Si intitola “Senza nessuna pietà”».

La biglietteria del Teatro Toniolo è aperta dalle 11 alle 12,30 e dalle 17 alle 19,30. Circuito vivaticket.it.

Prossima tappa veneta di “Servo per due” - ieri sera applaudito a Portogruaro - sarà Verona, in febbraio.

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