Fazio, Saviano e le parole Un monologo sui suicidi
TORINO
Le parole da difendere, da proteggere, quelle più care e anche quelle da tacere, che disturbano il silenzio. Fabio Fazio e Roberto Saviano portano in televisione il valore del racconto come responsabilità nel loro nuovo programma “Quello che (non) ho” in onda per tre serate consecutive, da oggi La7, in diretta dalle Officine Grandi Riparazioni di Torino, con ospiti fissi Luciana Littizzetto ed Elisa. A fare da guida sonora Fabrizio De Andrè e la sua canzone che dà il titolo al programma, prodotto da Endemol Italia. «Fabrizio ci protegge sempre» ha detto Fazio alla presentazione, ieri al Salone del Libro di Torino, davanti a una folla di oltre 1700 persone all’Auditorium del Lingotto, altre mille rimaste fuori, standing ovation e applausi. «È un programma assolutamente letterario e siamo felici di farlo in tv. La parola è scritta appositamente per la televisione, letta come se fosse in teatro e ripresa come se fosse al cinema» ha poi spiegato. «Raccontare permette di condividere e io ho cercato di addestrare la mia parola a creare empatia» ha sottolineato Saviano che farà un monologo sulla crisi economica e i suicidi che ne derivano. «È un monologo politico - sottolinea Fazio - che stimola la responsabilità di chi deve assumersi decisioni importanti. C’è un’altra parola di questo momento ancora più dura ed è depressione, l’arrendersi». Saviano sta preparando anche un altro intervento dedicato alla tragedia di Beslan, avvenuta nel 2004 in una scuola dell’Ossezia del Nord, dove morirono oltre 180 bambini. «Siamo indecisi se fare o no questo racconto perchè è terribile e riguarda i bambini. Sentivo un’urgenza di raccontare - dice Saviano parlando delle prove del programma - che mi veniva dalle madri di Beslan. Noi dovevamo unirci a quel mondo della dissidenza russa». In questo caso, continua Saviano, «raccontare diventa persino fastidioso e pericoloso perchè pensi che stai disturbando il silenzio. Il dolore è talmente gigantesco. In un programma delle parole, la parola deve tacere, deve iniziare a riposare». «Esatta prosecuzione», come ha detto Fazio, di “Vieni via con me”, andato in onda a fine 2010 su Rai3, il programma nel primo appuntamento vedrà fra gli ospiti Pupi Avati, Pierfrancesco Favino, Gad Lerner, Marco Travaglio, Paolo Rossi, Ermanno Rea, Erri De Luca, Raphael Gualazzi e i Litfiba. Luciana Littizzetto porterà come prima parola “donna”. «Dall’inizio dell’anno sono morte 54 donne ammazzate dai loro mariti e compagni» ha detto la Littizzetto. «Ad aver reso pericolose le parole non sono stato io, ma i miei lettori. Il Salone del Libro di Torino è pericoloso nella misura in cui ci sono parole che decido di raccontare» ha spiegato Saviano e ha aggiunto fra gli applausi: «bisogna difendere ciò che ci piace». Fazio ha spiegato di «avere il lusso di costruire una tv artigianale. Saviano rende tridimensionale la parola e la rappresenta al meglio in Italia . perchè per quella parola la sua vita è rovinata».
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