«Fermato il cemento nei Pat dei nostri Comuni»

Gli amministratori fanno il punto dopo la pubblicazione del dossier sull’edilizia A Veggiano ci sono anche stabili invenduti per paura di una nuova alluvione
Di Cristina Salvato

VEGGIANO. Ci sono case invendute a causa dell’alluvione o per il fallimento delle ditte. Ci sono lotti in cui le concessioni hanno almeno quindici anni e Piani regolatori che hanno cancellato piani di edificazione. Il giorno dopo l’articolato dossier sul cemento presente nei Comuni dell’area di Padova ovest, confezionato dal giovane studente di Veggiano Michele Favaron, alcuni amministratori fanno il punto sulla situazione nei loro territori.

«Le costruzioni in via San Francesco sono state abbandonate per il fallimento dell’impresa e sono sotto sequestro» dice Simone Marzari, vicesindaco di Veggiano, «mentre quello vicino a villa Tommasini è fermo perché la società costruttrice si è sciolta e il socio rimasto ha cambiato idea sulla destinazione d’uso. Si tratta quindi di privati, cui il Comune non può imporre di costruire se non hanno il denaro sufficiente».

Altri stabili, come a Trambacche vicino all’asilo, giacciono invenduti a casa dell’alluvione, che ha fatto recedere molti acquirenti per paura di vedere la propria casa invasa dall’acqua. «Dopo gli importanti interventi agli argini (l’ultimo, sul destro del Tesina si è appena concluso), il problema oramai dovrebbe essere risolto», prosegue Marzari, «e pian piano vediamo che si sta superando la paura. Certo, prima di concedere di edificare ancora, attenderemo la realizzazione di concessioni quindicinali: a metà maggio, pertanto, approveremo il Piano degli interventi, che prevede al massimo di edificare nei pressi delle abitazioni dei genitori».

Rubano aveva previsto nel suo Piano regolatore di espandere il suo abitato nei pressi di viale Europa, ma nel Pat ha cancellato questa possibilità. «Non essendo mai partito in tanti anni, lo abbiamo cancellato», Precisa l’assessore Lorenzo Segato, «mentre il piano Pitagora è una vecchia concessione per edifici a uso commerciale e direzionale. Nel nostro territorio non ci sono case abbandonate al degrado perché invendute e il grande piano Fornace stenta a decollare in quanto i terreni erano costati molto e per rientrare nell’investimento i proprietari dovrebbero costruire case carissime, fuori mercato».

Nemmeno a Mestrino sono presenti edifici abbandonati in lottizzazioni fantasma. «L’unica area degradata», spiega il sindaco Marco Valerio Pedron, «era l’ex Maritan Borgato, riqualificata ora con l’ipermercato. Il nostro Pat prevede lottizzazioni nuove solo in caso di incremento degli abitanti: eccetto una concessione rilasciata a Lissaro, altre domande non sono arrivate».

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