Festa alla Stefanini riscoperte le bellezze di villa Ferri Treves

VOLTABAROZZO. Per restaurarla ci sono voluti due anni. E forse per questo, per i disagi affrontati e per la gioia di vedere il lavoro finalmente portato a termine, l'inaugurazione di villa Ferri Treves Sgaravatti, oggi scuola media Stefanini, è stata una vera e propria festa. Perché non c'era da inaugurare “solo” una scuola, ma anche una villa tra le più belle del Triveneto passata attraverso l'Impero Asburgico, il Regno d'Italia e la Repubblica, le sofferenze e le tragedie di due guerre mondiali. Una villa che ha raccolto storie d'amore e di vita nobiliare, poi l'attività dell'impresa (con la famiglia Sgaravatti), e infine la vitalità di una scuola. I lavori di ristrutturazione, costati 900.000 euro, hanno riportato alla luce capolavori artistici sepolti sotto innumerevoli mani di bianco: dai preziosi affreschi che ornano gli interni alle ricercate decorazioni, con motivi floreali e geometrici. Proprio in queste geometrie, qualcuno ha intravisto una somiglianza tra villa Ferri e lo splendido castello di Miramare, a Trieste, che fu la residenza di Massimiliano d'Asburgo e Carlotta del Belgio. «Villa Ferri è un edificio tra i più ricchi di storia in città», ha spiegato il preside Andrea Bergamo, dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale che ha ricordato come la Stefanini sia stata tra le prime scuole ad avviare la sezione sperimentale a tempo pieno. «Oggi» ha precisato l'assessore Piron «il restauro restituisce agli allievi e a tutta la cittadinanza un edificio storico di rara bellezza, di cui ora gli studenti dovranno prendersi cura con responsabilità». Chi ha frequentato negli ultimi due anni lo farà certamente: niente post it, barbarici segni di biro sulle preziose mura. Del resto coloro che, per primi, hanno accompagnato questo percorso, sono stati proprio gli studenti, di cui l'assessore Piron ha letto una testimonianza sul giornalino scolastico: «... a volte si spengono le luci all'improvviso e non vediamo praticamente nulla, anche se le imposte sono aperte, perchè siamo circondati dalle impalcature», scriveva lo scorso anno Sofia Guennoun, ora è in II^ B. Nonostante gli inconvenienti, grazie al progetto “Restauro la mia scuola”, gli studenti hanno attivamente partecipato ai lavori. A loro, gli allievi del terzo anno e gli ex allievi di prima superiore, durante l’evento è stata affidata la memoria storica della villa: «Improvvisandoci fotografi e storici dell'arte» racconta Ilaria Menon, ex III^ D, «abbiamo cercato di rendere testimonianza di quanto stava avvenendo. Abbiamo vissuto un'esperienza unica... Il cantiere edile, dove fervevano i lavori per rendere bella, sicura e accogliente una vecchia villa e la nostra scuola, a sua volta cantiere, nel quale ogni giorno si costruisce il nostro futuro».
Silvia Quaranta
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