Festival di Salute a Padova: «Una città curiosa e attenta su ricerca, scienza e medicina»
L’organizzatrice Daniela Minerva racconta un successo lungo quattro giorni: «Barbero, Galimberti, Bassetti e tanti altri ospiti di alto profilo: la cultura ci unisce». E poi tanti padovani in coda per i controlli: «Avere esperti a disposizione nel centro città è stato un valore aggiunto»

Quattro giornate ricche di incontri, lezioni e dibattiti che hanno trasformato la città nella capitale della medicina e della ricerca scientifica. Il Festival di Salute – dal claim «Così diversi, così uguali» – diretto da Daniela Minerva, ha riempito l’aula magna del Bo e il teatro Verdi con un pubblico entusiasta e curioso.
«Abbiamo avuto tantissimi ospiti e una partecipazione straordinaria – racconta Minerva – L’aula magna era sempre piena, molti chiedevano di entrare ma non c’era più posto. È stato un segno bellissimo di quanto la città senta il bisogno di capire e discutere di salute, scienza e società».
Lezioni che appassionano
Tra i momenti più intensi, la lezione del professor Alessandro Barbero al teatro Verdi, e quella del filosofo e psicanalista Umberto Galimberti, che ha parlato di corpo, medicina e tecnologia. «
È stato un incontro altissimo – dice Minerva – Galimberti ha saputo trattare temi complessi con una profondità e una forza emotiva che hanno coinvolto tutti. Attorno a lui tanti giovani, attenti e appassionati: è stato un segnale forte di come la cultura possa ancora unire».
Anche gli interventi del professor Matteo Bassetti, dedicati agli antibiotici e alla resistenza batterica, hanno acceso un vivace dibattito con il pubblico. «C’erano decine di domande – ricorda Minerva – Sono temi che toccano la vita di tutti i giorni, così come quelli affrontati dal professor Roberto Vettor sulla dieta e il dimagrimento».
La scienza che genera valore
Il festival non si è limitato a esplorare la medicina in senso stretto, ma ha intrecciato saperi, discipline e prospettive. «Abbiamo avuto fisici, filosofi, economisti – spiega l’organizzatrice – Ieri pomeriggio il professor Giorgio Parisi, premio Nobel, in collegamento ha dialogato con Marino Zerial sulle ragioni della scienza, mentre nel pomeriggio abbiamo affrontato il tema del valore economico della ricerca, con giovani imprenditori padovani. È importante mostrare che la scienza non è solo conoscenza, ma anche motore di innovazione e di impresa».
A confermare l’attenzione del pubblico anche fuori città, i numeri dello streaming: milioni di visualizzazioni online per i talk trasmessi in diretta.
Le scuole protagoniste
Un capitolo particolarmente sentito è stato quello dedicato agli studenti. Due istituti scolastici hanno partecipato attivamente agli incontri, con lezioni di giornalismo e laboratori di scrittura.
«È stata un’esperienza splendida – racconta Minerva – Alcuni ragazzi hanno scritto dei piccoli articoli che pubblicheremo su “Salute”. Crediamo che una delle nostre missioni sia proprio quella di portare la cultura scientifica nelle scuole, perché i giovani possano elaborarla e farla propria».
La città come valore aggiunto
Il festival ha avuto anche un’anima civica, con iniziative nel cuore della città: stand per il controllo del colesterolo, counseling nutrizionale e incontri su temi come il sovrappeso e la prevenzione.
«Molte persone si sono fermate per chiedere consigli – dice Minerva – Avere i medici e gli esperti a disposizione nel centro città è stato un valore aggiunto per tutti». La direttrice guarda già avanti: «Speriamo davvero in un’edizione 2026. Il Comune ci ha supportato molto e ci auguriamo di poter tornare. Padova è meravigliosa, e gli studenti, come ha ricordato Emma Ruzzon, sono la sua voce più viva. Lavorare qui, con loro, è un privilegio».
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