Finale di Champions: due maxi-schermi tra politica e Chiesa

PADOVA. Sia nel calcio che nella politica spesso conta la fede. Ben distinta però da quella religiosa. Il prossimo 3 giugno questi elementi si “mixeranno” in una serata particolare per la città. Ben due maxi-schermi sono previsti per la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Uno, organizzato dalla politica, in piazza Cavour. E l’altro, organizzato dalla Chiesa, in piazza Duomo.
Un incrocio strano in cui il pallone fa da collante. E potrebbe servire anche a superare le contrapposizione della campagna elettorale in corso in città. In piazza Cavour infatti troverà posto il grande schermo voluto dall’associazione “Andromeda” di Filippo Ascierto, ex parlamentare che oggi sostiene Massimo Bitonci e i candidati Matteo Cavatton e Elena Cappellini. «Ma in questo caso vogliamo dare una “tregua” a questa campagna elettorale – sottolinea Ascierto – E fare in modo che lo sport possa essere un momento di unione. Perché qui si superano le tifoserie e prevale lo spirito nazionalista».
Non è la prima volta che Ascierto “offre” alla città un evento di questo tipo. Nel 2010 in occasione della finale tra Beyer Monaco e Inter organizzò un mega-schermo in Prato della Valle assieme all’allora vicesindaco Ivo Rossi. «La scorsa volta amici juventini come Fabio Gava avevano tifato per i neroazzurri – ricorda Ascierto – Adesso tiferemo tutti Juve. Questo detto da me, che sono interista, rappresenta l’ultima stazione della via crucis di quest’anno».
In termini di “passione”, c’è anche quella per il calcio. Ed è quello che ha convinto gli organizzatori del Sinodo dei giovani ad anticipare la veglia di apertura prevista proprio per la serata del 3 giugno. In piazza Duomo quindi andrà in scena l’avvio della manifestazione alle 18.30, poi alle 20.15 la cena al sacco per essere pronti alle 20.45 a guardare la finale di Champions su un altro maxi-schermo, messo a disposizione dall’associazione “Noi Padova”.
«I responsabili del coordinamento del Sinodo dopo aver riflettuto attentamente, accolto molti pareri ed essersi confrontati con il vescovo e i vicari episcopali hanno scelto di anticipare la veglia con il desiderio di mostrare nei fatti la simpatia della Chiesa per ciò che hanno a cuore i giovani, senza creare sovrapposizioni o alternative – spiegano gli organizzatori – Nella vita di un giovane semplicemente convivono tante passioni. Essere vicini, accompagnarli, fare strada con loro (perché in fondo è questo che significa la parola “sinodo”) può comportare anche questo».
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