Finto reduce Usa di guerra truffa in rete una padovana

La quarantenne, innamorata via chat, ha consegnato 100 mila euro per pagare presunte spese mediche. Poi il militare è sparito, dietro al raggiro tre nigeriani
Un'immagine del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale, che in un'??ndagine coordinata dalla Procura di Roma, ha scoperto e smantellato una centrale di cyberspionaggio che per anni ha raccolto notizie riservate e dati sensibili su politici, istituzioni, pubbliche amministrazioni, studi professionali e imprenditori di livello nazionale. Due le persone arrestate, trovate in possesso di un database con oltre 18mila username. Roma, 10 gennaio 2017. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI
Un'immagine del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale, che in un'??ndagine coordinata dalla Procura di Roma, ha scoperto e smantellato una centrale di cyberspionaggio che per anni ha raccolto notizie riservate e dati sensibili su politici, istituzioni, pubbliche amministrazioni, studi professionali e imprenditori di livello nazionale. Due le persone arrestate, trovate in possesso di un database con oltre 18mila username. Roma, 10 gennaio 2017. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

PADOVA. Era una relazione online nata tramite un Social e coltivata attraverso chat, videomessaggi, scambi fotografici e chissà che altro. Una relazione che lei, una quarantenne padovana, viveva intensamente, totalmente catturata dal fascino di quel sedicente militare Usa di colore, una vaga somiglianza con l’ex presidente degli States Barak Obama, reduce da alcune missioni di guerra nelle lontano Afghanistan e di stanza in una base statunitense nel Nord Italia.

Poco importa che, di persona, i due non si fossero mai incontrati. La fiducia era tale che la quarantenne non ha esitato a sganciare ben 100 mila euro in tre tranche al suo amato militare. Il motivo? Aiutarlo ad affrontare una serie di costose cure mediche con tanto di intervento chirurgico per rimarginare i postumi di ferite riportate in battaglia. Peccato che, una volta pagata la somma richiesta, tra finte lamentazioni sulla propria condizione di salute, pseudo-ricordi traumatici di guerra nelle montagne “regno” dei talebani e altre fantasiose invenzioni, quel fidanzato (virtuale) sia sparito. Nessuna traccia. Nessun contatto.

Si è trasformato in un fantasma e nelle mani della signora non è rimasta che una foto in divisa dell’uomo. Dopo essersi resa conto del raggiro, la padovana si è decisa a firmare una denuncia per truffa trasmessa in procura tramite un legale. E poco dopo è arrivata un’altra cocente delusione quando la foto del suo “amore” è stata mostrata alle forze dell’ordine: «Signora, ma quello è un soldato statunitense con la divisa indossata al tempo della guerra in Vietnam!». Probabilmente una fotografia scaricata dalla rete e inviata alla sognatrice amante padovana per accreditare la storia del reduce da pericolose missioni. È partita l’indagine.

E grazie anche al lavoro della polizia postale, seguendo le tracce della rete, è stato identificato chi si celava dietro la maschera del presunto militare Usa: tre nigeriani domiciliati a Modena, truffatori seriali e sotto inchiesta anche in altre procure. Nigeriani che, al momento, risultano spariti dalla circolazione come il personaggio che avevano inventato. E che chattavano probabilmente a turno per “incantare” la quarantenne padovana e convincerla a pagare la somma attraverso il circuito Money Transfer.

Il vantaggio? I soldi giungono a destinazione molto velocemente, in genere entro le 24 al massimo 48 ore. E il destinatario non deve necessariamente possedere un conto in banca ma può anche ritirare i soldi in contanti in uno degli sportelli convenzionati.
 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova