Flora glaciale cresce dove un tempo sorgeva il castello di Ezzelino

BELLUCO-FOTOPIRAN-TOMBOLO-ORATORIO SANTA MARGHERITA ONARA
BELLUCO-FOTOPIRAN-TOMBOLO-ORATORIO SANTA MARGHERITA ONARA

TOMBOLO. Il Parco della palude di Onara fu istituito dal Comune di Tombolo nel 1994. Si tratta di un’area di 30 ettari, le cui polle di risorgiva incrementano copiosamente la portata del fiume Tergola, che nasce poco più a nord. La palude di Onara rappresenta uno dei siti più significativi della pianura veneta dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. È un raro biotopo caratterizzato da ambienti microclimatici freddi generati proprio dalle copiose acque di risorgiva, rifugio di un particolare tipo di flora relitta dai cicli glaciali, qui conservatasi grazie alla temperatura dell’elemento liquido che non supera mai i 14 gradi. È protetta come zona Sic (Sito di interesse comunitario) e Zps (Zona di protezione speciale). Moltissimi sono gli uccelli: l’airone cenerino, la garzetta, la gallinella, il germano, il falco di palude, lo sparviere, i picchi rosso e verde, la poiana e molti altri. Fra gli anfibi, si segnala la presenza della Rana di Lataste, della Raganella, del tritone e del gambero, specie sempre più rare, che prediligono ambienti ricchi di vegetazione acquatica, poco disturbati dall’uomo e con acque di buona qualità. L’area della palude è rilevante anche sotto l’aspetto storico, per la presenza dell’antica chiesetta di Santa Margherita e del mulino del Coppo, manufatto idraulico posto sul Tergola. L’oratorio rievoca l’epopea della famiglia degli Ezzelini, che in quest’area eressero il loro primo castello nel 1036; per questo furono conosciuti con l’appellativo dei “da Onara”, suffisso mantenuto fino al 1199 quando i Padovani distrussero il castello e gli Ezzelini furono costretti a mutare il proprio nome in “da Romano”. —

S.B.

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