Flormart lascia Padova e vola a Dubai, un altro grande evento che scompare

L’edizione 2025 era in programma dal 25 al 27 settembre ma si è deciso di intraprendere una nuova strada all’insegna dell’internazionalità: gli espositori di Saonara saranno inseriti nel contesto globale in Medio Oriente

Flavio Centamore
Una delle ultime edizioni di Flomar. Foto Agenzia Bianchi
Una delle ultime edizioni di Flomar. Foto Agenzia Bianchi

La storica fiera padovana del florovivaismo, Flormart, si prepara a un cambio radicale che potrebbe segnare forse il suo destino nel panorama fieristico internazionale. L’edizione prevista dal 25 al 27 settembre non si terrà più in città, e la manifestazione, da sempre un punto di riferimento per il settore in Italia, intraprenderà una nuova strada con un debutto internazionale fissato per novembre a Dubai. Una decisione, quella di espandere i confini della fiera, che non solo lascia perplessi, ma pone anche seri interrogativi sul futuro di un evento che ha caratterizzato per anni il volto del florovivaismo locale.

Flormart si sposterà dunque verso un evento internazionale dove dodici aziende del distretto di Saonara saranno protagoniste al MyPlant & Garden Middle East, con l’intento di inserirsi in un contesto globale dove l’interconnessione tra operatori commerciali è ormai imprescindibile.

Questa mossa, seppur comprensibile in un mercato in continua evoluzione, rischia di sacrificare l’identità storica della fiera. La tradizione locale, che ha sempre rappresentato il cuore pulsante di Flormart, rischia di perdersi in un tentativo di rispondere a un mercato globale, con il pericolo di non riuscire a coniugare innovazione e radici storiche in modo efficace. Nel contesto di questa evoluzione, non si può fare a meno di notare un altro aspetto critico: la progressiva perdita di eventi che hanno rappresentato simboli per la fiera e per Padova stessa.

Tra questi, l’esposizione di Auto e moto d’epoca, un evento che riusciva ad attirare quasi 100 mila visitatori in tre giorni, che ora si svolge a Bologna. La storicità di questa manifestazione, che per anni ha celebrato la passione per i veicoli d’epoca, è andata persa per strada, lasciando un vuoto che non è stato ancora colmato. Inoltre, un altro colpo significativo per la fiera è stato rappresentato dal trasferimento di Bike Expo, l’esposizione di biciclette, finita a Verona. Questi eventi, che erano non solo una parte fondamentale della fiera, ma anche un punto di riferimento per un pubblico ampio e appassionato, sono stati persi nel corso degli anni, riducendo ulteriormente l’attrattività.

Adesso, la doccia fredda del nuovo corso di Flormart che si inserisce in un ampio progetto di rinnovamento del quartiere fieristico di Padova, sotto la direzione di Paolo Ferrin. L’intento è quello di trasformare questa area in un distretto dell’innovazione. «A fianco alle nuove funzioni interconnesse Padova Hall rilancia con forza la propria attività espositiva, proponendo un calendario di eventi di respiro internazionale e grande attrattività, offrendo esperienze fieristiche in linea con le esigenze delle imprese e del territorio», spiegano da via Tommaseo.

Tra le fiere che restano in calendario ci sono World Architectour (11 e 12 settembre), WineNext (20-22 settembre) e Circular Medical Expo (2 e 3 dicembre). Nel 2026 è previsto l’esordio della nuova fiera del cicloturismo. 

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