Foto e video hard di minori, arrestato un insospettabile

Perquisizione della Polizia Postale a colpo sicuro nella sua abitazione a Mestrino.  Samuel Uccia ha ammesso tutto al giudice Materia che ha concesso i domiciliari

MESTRINO.

A colpo sicuro la Polizia postale di Venezia si è presentata nella sua abitazione a Mestrino con un decreto di perquisizione che valeva anche come informazione di garanzia. Era il pomeriggio di mercoledì scorso e la sorpresa non è mancata: sono state sequestrate 800 fotografie a luci rosse di bambini e adolescenti, tutti maschietti, fra i 5 e i 15 anni. E ancora, un centinaio di video sempre con quelle immagini sconvolgenti.

Così sono scattate le manette in flagranza di reato per detenzione di immagini pedo-pornografiche nei confronti di Samuel Uccia, 37enne di Mestrino, vicedirettore di un supermercato.

Immediato il trasferimento nel carcere Due Palazzi dove l’uomo ha trascorso un paio di notti. Ieri l’interrogatorio davanti al gip padovano, Luisa Materia e la piena ammissione: l’arresto è stato convalidato e il gip ha applicato la misura degli arresti domiciliari con il divieto di comunicazione sia telefonica che telematica. I

ntanto va avanti l’inchiesta, coordinata dal pm Giorgio Gava della Dda veneziana (la Direzione distrettuale antimafia) competente per questo tipo di reato. Un’inchiesta scattata in seguito a una segnalazione dell’Interpol che ha trasmesso alle autorità giudiziarie di vari Paesi europei gli “Id” degli utenti di una piattaforma denominata Kiki, nella quale numerosi pedofili di tutto il mondo si scambiano informazioni e, soprattutto, materiale. L’Id è il “codice identificativo” che si usa per registrarsi a vari servizi della rete: ad esempio una casella di posta elettronica, un cloud, un gioco online, una piattaforma.

In genere l’Id è associato a una password ed è univoco: non può che essere di quell’utente. Tramite l’Id la Polizia postale italiana ha rintracciato Uccia e ha accertato i suoi percorsi in rete: il 37enne è molto attivo su diversi social, da Facebook a Instagram ad altri come Kik, un’app gratuita, facilmente accessibile e anonima. Ed è su questa applicazione che sarebbero avvenuti gli scambi al centro dell’indagine internazionale. Scambi di foto e video che, di regola, sono realizzati all’estero, spesso in Paesi asiatici dove i pedofili hanno margini di manovra molto ampi e agiscono senza controllo.

Assistito dall’avvocato padovano Silvia Giuriato, Samuel Uccia ha ammesso tutto incalzato dalle domande del giudice Materia. Resta da vedere che sviluppi avrà ora la delicata indagine e quale potrà essere la sua collaborazione. Purtroppo il fenomeno degli scambi in rete di materiale hard che coinvolge minori continua, nonostante l’operato puntuale della Polizia postale. —




 

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