Frana l’argine del Brenta, Certosa a rischio

VIGODARZERE
Un pezzo di argine del Brenta a Vigodarzere è crollato, in corrispondenza del monastero della Certosa: un pezzo di golena si è spezzato ed è sprofondato dentro il fiume, trascinato da un albero. Impossibile passare a piedi, in bicicletta o a cavallo, se non sulla sommità arginale: la Protezione civile ha delimitato con la bandella bianca e rossa il luogo per segnalare il pericolo.
Ieri mattina i tecnici del Genio civile regionale erano già sul posto a verificarne lo stato: hanno annunciato che è necessario intervenire, prima che l’acqua eroda il resto. «I tecnici mi hanno detto che erano già a conoscenza della fragilità di quel tratto arginale» spiega l’assessore all’Ambiente e Protezione civile, Elisa Cavinato «e che un intervento di consolidamento era già stato preventivato. Purtroppo il crollo si è verificato prima che potessero mettere in programma la data dell’intervento: adesso mi hanno assicurato che agiranno il prima possibile, sebbene una data precisa non mi sia stata ancora comunicata». L’argine del Brenta mostra così ancora una volta la sua fragilità, a causa paradossalmente dalle grandi piante che vi nascono spontaneamente. Il terreno che compone l’argine non è molto solido e non riesce, pertanto, a trattenere le radici delle piante quando queste, crescendo molto e non venendo quasi mai tagliate o almeno potate, cominciano a far sentire il loro peso. Nel caso in questione, è bastato che piovesse abbondantemente nei giorni scorsi e che l’acqua, a causa della piena del fiume, arrivasse a lambire la golena (lo scalino tra la sommità dell’argine e il fiume stesso) e la pianta non è stata più in grado di rimanere eretta per il terreno divenuto zuppo e friabile ed è scivolata verso il fiume, portandosi appresso tutto il terreno sottostante.
«La golena è un luogo bellissimo e molto frequentato da chi corre o fa passeggiate» prosegue l’assessore Cavinato, «perché cambiano spesso la conformazione del terreno e il paesaggio. Sono stati appunto dei frequentatori abituali ad avvertirmi che domenica, nel corso di una passeggiata, si sono trovati la strada interrotta dallo smottamento e non sono più stati in grado di proseguire. Attendiamo ora l’intervento al più presto da parte del Genio civile, perché se anche non sussiste un pericolo immediato per la solidità dell’intero argine, con il trascorrere dei giorni l’erosione è presumibile che aumenti, specialmente se il livello dell’acqua si innalzerà. Suppongo che l’intervento consisterà, come negli altri punti del fiume già consolidati negli anni passati, nella rimozione di tutta la vegetazione e del rinforzo della base dell’argine attraverso la posa di una massicciata di pietre, ricoperta poi di terra». —
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