“Fuga” dei macchinisti i treni rischiano lo stop

PIOVE DI SACCO. I treni gestiti da Sistemi Territoriali, società controllata al 100% dalla Regione Veneto e che effettuano servizio pubblico sulle tratte Mestre-Piove di Sacco-Pontelongo-Adria, Chioggia-Adria-Rovigo e Verona-Legnago-Badia Polesine-Rovigo, rischiano di restare, in tempi medio-brevi, senza macchinisti. Questo perché dal primo gennaio sono state liberalizzate le patenti per guidare i treni, compresi quelli che trasportano merci di vario genere; numerosi macchinisti, dipendenti della società regionale guidata da Gian Michele Gambato, esponente di rango di Confindustria Veneto, si stanno dimettendo per essere assunti, già nei prossimi mesi, dalle Ferrovie dello Stato oppure dalle tante società private di trasporto ferroviario, che, ad esempio, nel Veneto lavorano anche all’interno del Porto di Venezia, dell’Interporto di Padova e del Quadrante Europa di Verona. Tutto questo perché possono guadagnare di più. La conferma della “fuga” dei macchinisti da Sistemi Territoriali, la cui sede centrale è a Padova, in Piazzetta Zanellato (280 dipendenti, dei quali 50 macchinisti), arriva dagli uffici veneti di Rfi ed anche da Renzo Varagnolo, segretario regionale della Filt-Cgil e da Andrea Castellan, co-segretario della Filt di Padova, peraltro dipendente di Sistemi Territoriali. «I lavoratori di Sistemi Territoriali hanno il contratto degli autoferrotranvieri, mentre quelli di TrenItalia godono del contratto storico dei ferrovieri di Fs», osserva Varagnolo. «Tanti macchinisti preferiscono avere il contratto targato Fs perché, in genere, hanno stipendi più alti e una normativa più a loro vantaggio».
Esplicito il commento del macchinista Castellan: «Molti miei colleghi se ne stanno andando da Sistemi anche per andare a lavorare nelle tante società private, che offrono più soldi per guidare i treni che, dal Veneto, trasportano le merci e i container nei principali porti d’Europa, leggi Genova, La Spezia, Napoli, Gioia Tauro, Rotterdam, Amburgo, Le Havre. Tra l’altro la fuga dei macchinisti è destinata a crescere perché i dirigenti di Sistemi Territoriali, sino ad oggi, non hanno saputo sviluppare alcun tipo di progetto di rilancio sulle linee di competenza, come, invece, hanno fatto i loro colleghi sulle linee gestite da Trenord in Lombardia e su quelle della Fer, in Emilia Romagna».
Non a caso, proprio nei giorni scorsi, l’assessore regionale Elena Donazzan ha tenuto una conferenza stampa per pubblicizzare un nuovo corso di formazione professionale per 23 macchinisti e tecnici della mobilità, tenuto alla Fondazione Its Marco Polo.
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