Fulminato da malore a 44 anni grande tifoso del Petrarca rugby

VIGODARZERE. Un malore, improvviso e inaspettato, ha fermato il cuore di Massimo Liberti, 44 anni. A trovarlo i genitori, che abitano in un altro appartamento della stessa villetta in centro al paese di Vigodarzere, allertati dalla moglie di lui, Isabella, che non riusciva a contattarlo.
Massimo era riverso a terra, ormai privo di vita. A piangerlo, oltre alla famiglia, ci sono anche il Petrarca rugby, di cui era acceso sostenitore, e il Cicap, il comitato contro il paranormale, di cui era socio molto attivo da diversi anni.
Donazioni al Cicap E proprio al Cicap la famiglia chiede di devolvere eventuali donazioni anziché acquistare dei fiori. Il funerale di Massimo è già stato fissato e sarà celebrato domani alle 11 nella Sala del commiato del cimitero maggiore di Padova. Liberti lavorava in una legatoria e mercoledì mattina si trovava a casa da solo, poiché la moglie era uscita presto per recarsi a lavorare. Erano abituati però a sentirsi al telefono, mentre lei si trovava in auto, pertanto, dal momento che Massimo non rispondeva, ha allertato i suoceri, Silvana e Alberto, chiedendo loro di andare a verificare. Massimo purtroppo era ormai esanime: inutili i tentativi di rianimazione. «Con grande dolore comunichiamo la scomparsa di uno dei più affezionati e collaborativi soci del Cicap» scrive il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, nato nel 1989 per iniziativa di Piero Angela e di un gruppo di scienziati, intellettuali e appassionati. «Massimo è entrato a far parte del gruppo veneto nel 2006 e da allora ha sempre collaborato, soprattutto negli eventi più impegnativi, con grande discrezione, disponibilità e umiltà, qualità che lo caratterizzavano. Assieme a Isabella ha contribuito alla buona riuscita di molte nostre attività, grazie al suo pragmatismo e senso di responsabilità, sempre accompagnati da un sorriso e dall’ottimismo. La sua scomparsa lascia un grande vuoto».
Il rugby Anche il Petrarca rugby si stringe attorno alla famiglia di Massimo: lui, il tifoso “Tessera nr. 19”, come firmava tutte le email con le quali confermava la sua presenza ad assistere alle partite. «La vita da sostenitore è in genere una bella avventura, piena di emozioni, di ansie, di tensioni, di vittorie e di sconfitte» aggiunge Ombre nere, il gruppo dei supporters del Petrarca. «Ci si mette il cuore: purtroppo succede che accada improvvisamente qualcosa che strazia quel cuore. Lo sguardo disorientato e sconvolto in chi fa parte di questa famiglia ovale testimonia lo shock e lo sconforto che coglie noi tutti, di fronte alla scomparsa di uno dei membri che, seppure giunti solo da poco, ha conquistato l’affetto e la stima di tutti e ha sempre portato energia, talento e quello spirito sportivo e maturo che tanto fa bene. Continua a esultare da lassù per ogni meta del Petrarca. Ci mancherai». —
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