Padova saluta (per ora) il Gattamelata: smontata l’opera di Donatello, sarà restaurata
Davanti al Santo, mercoledì 8 ottobre, le delicatissime operazioni di smontaggio del monumento equestre usando una gru: previsto un anno e mezzo di restauro. E’ la terza volta nella storia che il cavaliere di bronzo smonta dal suo cavallo. Giordani: «Una data storica»

Dieci minuti di stacco, volo e atterraggio. Poco dopo le 9 e mezza di mercoledì 8 ottobre nel piazzale antistante la Basilica del Santo a Padova, il Gattamelata ha cominciato la sua discesa da cavallo: la terza nella storia della celebre statua equestre - capolavoro di Donatello - che per un anno e mezzo almeno sarà oggetto di importanti restauri.
Il cavallo in bronzo rimarrà davanti alla Basilica del Santo fino a giovedì 9, quando è programmato lo smontaggio dal basamento. Entrambi troveranno ricovero nell’ex museo civico per gli accertamenti preliminari.
Imbragato da una squadra di restauratori, ingegneri, architetti e impresari, il cavaliere - un tutt’uno con la sella, ma solo appoggiato al cavallo - è stato caricato in un camioncino. Con ancora addosso l’imballaggio in legno, due sensori di spostamento e un accelerometro necessario a misurare le scosse eventualmente subite durante il “volo”, è stato scaricato intorno alle 11.30 in piazzetta Kolbe, a un centinaio metri dalla sua sede nel sagrato.
Con massima accortezza, una squadra di tecnici ha portato la statua in bronzo (poco meno di 500 chili di materiali) nell’androne dell’ex museo civico, trasformato in cantiere per ospitare nei prossimi mesi il restauro del monumento realizzato tra il 1447 ed il 1453, su commissione della Famiglia del condottiero con l’avvallo del Senato della Repubblica Veneta per commemorare Erasmo da Narni.
Giovedì 9 ottobre verrà posizionato in questo ambiente protetto anche il cavallo. Il binomio così scomposto sarà curato e visibile al pubblico durante le fasi del restauro che interesserà anche il basamento della statua, anch’esso usurato nei secoli.
Una partita epocale, finanziata complessivamente da circa un milione di euro, dalle organizzazioni americane senza scopo di lucro Friends of Florence e Save Venice.
Il commento del sindaco Giordani
Era il 1° ottobre del 1940 quando il Gattamelata aveva lasciato il sagrato della Basilica di Sant’Antonio l’ultima volta.
«Assistiamo ad una data storica, a un monumento considerato tra i più importanti dell’arte rinascimentale. Dopo 85 anni dall’ultima ‘discesa’, Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, viene spostato dalla sede in cui i padovani sono abituati a vederlo», dichiara il sindaco Sergio Giordani, che sorvola con una battuta sulle polemiche legate alla futura collocazione dell’opera originale, una volta restaurata: se nuovamente all’esterno, esposta alle intemperie ma sotto gli occhi del mondo, o musealizzata, all’interno, e sostituita da una copia fedele che non lasci spoglia la piazza. «Se rispondo, al 50% sbaglio», dice Giordani sorridendo, «Però mi piacerebbe ritornasse fuori».
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