Gatto accecato a fucilate: l’assessore fa denuncia

GRANTORTO. Il gatto se ne va a spasso tranquillo e un malintenzionato lo impallina a bruciapelo, spedendolo dal veterinario in fin di vita.
Il povero felino è Romeo, il gatto della famiglia di Mauro Marcon, assessore comunale di Grantorto. Non è la prima volta che l’animale viene maltrattato, da tre mesi tornava a casa malconcio, ma si pensava a scaramucce notturne; ora è emerso che dietro la violenza c'è qualche malintenzionato.
«Abbiamo chiamato il gatto Romeo», racconta Marcon, «come il micione rosso degli Aristogatti». Marcon lavora alla Gabrielli di Cittadella, un anno e mezzo fa «trovammo in uno scatolone, abbandonato davanti alla fabbrica, quattro micetti. Uno me lo sono portato a casa». Da ottobre Romeo ha però iniziato a mettere in fila una serie impressionante di disavventure. «Una volta è tornato a casa trascinando le zampe posteriori, un’altra con il naso tumefatto, un mese fa circa con la zampa anteriore destra gonfia. Pensavamo fosse troppo irrequieto, che amasse peregrinare e fare la corte alle gattine. Così mio fratello ha deciso di farlo operare prima di Natale, per sistemare le ferite, e sterilizzarlo».
Ma non era finita: «Non ha mai dato problemi a nessuno: ama gironzolare in piazza, gli si sono tutti affezionati. La scorsa estate il parroco teneva le porte aperte della chiesa durante le messe, per lasciar passare un po’ d’aria; Romeo ne approfittava, andava a godersi il fresco davanti alla statua della Madonna e se ne stava in chiesa fino alla fine della celebrazione». Il fattaccio si è consumato sabato scorso: «Si è allontanato e dopo un po' è tornato a casa: una botta nera in testa, sangue dal naso, un foro sotto un occhio. Era ridotto così male che ho pensato “sta morendo, non c’è più niente da fare”. Siamo corsi dal veterinario a Carmignano», continua l’assessore, «e lo hanno operato martedì. Gli è stata fatta la radiografia e abbiamo scoperto l’amara realtà». Le lastre hanno evidenziato che la testa del micio era piena di decine di pallini di piombo. «Romeo rimarrà cieco a un occhio, alcuni pallini sono stati rimossi, ma la maggior parte rimarrà. Gli hanno sparato a distanza ravvicinata». Sospetti? «Il veterinario ci ha spiegato che con quelle ferite non può aver fatto più di un centinaio di metri». Il fatto è stato denunciato ai carabinieri. «È inaccettabile», conclude Marcon, «una violenza gratuita e stupida contro una povera bestiola».
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