Gelataio arrestato per pedofilia due anni di abusi su una 12enne

Per due anni ha abusato sessualmente della sorellina della compagna. Una bambina di appena 12 anni. Lo ha fatto a pochi mesi dalla nascita della primogenita, giocando sulla fragilità dell’adolescente e forse anche sfruttando questo periodo così delicato della fidanzata. L’uomo, un 27enne di Padova, è stato arrestato nella vigilia di Natale dalla Squadra Mobile di Padova ed è ora recluso nella casa circondariale della città.



Il pedofilo, impegnato professionalmente in una gelateria di un quartiere cittadino, aveva cominciato il rapporto con la minorenne a pochi mesi dalla nascita della figlia, concepita proprio con la sorella della vittima. Le visite alla famigliare alle prese con la gravidanza sono state proprio l’occasione in cui il legame tra il 27enne e la ragazzina si è intensificata. Dalla visione comune di film porno fino alle prime reciproche masturbazioni, l’uomo è arrivato presto a chiedere all’adolescente di compiere atti sessuali completi, mettendo in pratica anche vere e proprie perversioni. Stravolgendo, inevitabilmente, il normale percorso affettivo e sessuale che un’adolescente si trova a compiere. Gli incontri tra i due, e di conseguenza i rapporti sessuali, avvenivano in particolare nella gelateria in cui lavorava il 27enne e nell’abitazione dell’uomo, che non viveva con la compagna incinta. Gli abusi sarebbero stati commessi ricorrendo anche a subdole modalità di adescamento e addirittura al ricatto: il pedofilo ha persino minacciato di uccidersi nel caso in cui la bambina rivelasse la verità.



Due mesi fa i famigliari dell’adolescente hanno cominciato a nutrire forti sospetti verso quel rapporto, che all’inizio era in realtà ben visto dai famigliari della ragazzina. Come non fidarsi del compagno della sorella maggiore, che peraltro sarebbe diventato padre a breve? Messa alle strette, l’ormai quattordicenne ha confessato tutto ai genitori. Ha confessato non solo il morboso legame sessuale che aveva riempito gli ultimi due anni della sua vita, ma anche un profondo affetto verso il più anziano cognato. Un sentimento, questo, che ovviamente va pesato e rapportato anche con l’età della ragazzina. Il legame tra il 27enne e la compagna si è chiaramente sciolto. Lo stesso uomo ha provato in più occasioni ad avvicinare nuovamente la vittima, evidentemente per pressarla e cercare di farle modificare eventuali racconti resi ai familiari. Per redimere la propria posizione, ormai definitivamente compromessa e difficilmente difendibile.



La denuncia dei famigliari dell’adolescente, depositata lo scorso ottobre, ha visto immediatamente attivarsi gli uomini della Squadra Mobile diretta dal vicequestore Carlo Pagano. Nel corso delle attività richieste ed autorizzate dalla Procura volte a riscontrare il racconto della giovane vittima (apparsa sin da subito credibile), i poliziotti hanno acquisito, fra i diversi gravi indizi, alcune conversazioni recuperate dai cellulari dei due. Messaggi e dialoghi in cui lo stesso indagato ripercorreva con particolari crudi i rapporti con la minore, rivelando una vera e propria perversione, la stessa che lo aveva indotto a manipolare e costringere la ragazzina ad uno stato di sudditanza psicologica, oltre che di paura e prostrazione. È stato sequestrato anche il pc del padovano. L’uomo è stato arrestato nel pomeriggio del 24 dicembre. Le indagini sono state coordinate dal pm Roberto D’Angelo. Il gip Elena Lazzarini ha accolto la richiesta di custodia in carcere vista la gravità del fatto e il rischio che il reato potesse essere reiterato. L’uomo si trova ora in isolamento. Nell’udienza di convalida dell’arresto che si è tenuta qualche giorno fa, il 27enne - difeso dall’avvocato Luisanna Malfatti - si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo avrebbe dimostrato di non aver compreso la gravità di quanto commesso, appellandosi - così come la minorenne - anche un forte sentimento affettivo verso l’adolescente. —