«Già 1200 interventi con le nuove tecniche»

Si è concluso ieri il Vip Congress, forum biennale che ha portato nella città del Santo i migliori chirurghi vascolari dei 5 continenti. A fare gli onori di casa, il professor Franco Grego, direttore della Clinica di Chirurgia vascolare ed endovascolare dell’Azienda ospedaliera, centro di eccellenza veneto e italiano, e professore ordinario di Chirurgia vascolare dell’Università di Padova. Tema al centro del congresso il futuro della chirurgia vascolare, sempre più orientata all’uso delle nuove tecnologie che consentono risultati straordinari, come quello di ricondurre in tre giorni alla vita normale un paziente sofferente di aneurisma all’aorta addominale.
«Per indirizzare verso la benignità l’evoluzione della malattia, che colpisce soprattutto in età avanzata ma che non lascia indenni anche tanti cinquantenni, serve intervenire con metodiche giuste al momento giusto» spiega Grego. «Fondamentali l’educazione alla prevenzione, improntata all’adozione di uno stile di vita corretto – niente fumo, più movimento e un regime dietetico attento – e, in caso di assenza di fattori di rischio, quali ipertensione, fumo, diabete, ipercolesterolemia, fattori genetici, può bastare una visita di controllo a 60 anni per gli uomini, a 65 per le donne. Nei casi peggiori, subentra la chirurgia, quella tradizionale “aperta” , che corregge l’aneurisma sostituendo il tratto aortico malato con una protesi sintetica o quella endovascolare, che previene la rottura dell’aneurisma attraverso l’inserimento di un’endoprotesi nel lume aortico, in modo da escludere l’aneurisma dalla corrente ematica».
Nella clinica di Padova, viene effettuato circa un terzo degli interventi in Veneto per aneurisma dell’aorta toracica e dell’aorta addominale. Grazie all’applicazione delle nuove tecnologie endovascolari oggi si possono curare in modo meno invasivo pazienti ritenuti sino a pochi anni fa intrattabili e ridurre i loro tempi di degenza. «A parità di letti e sale operatorie» sottolinea Grego, «dal 2016 abbiamo effettuato il 20 per cento in più di interventi, per un totale di 1200. Il campo in cui è stato più evidente questo incremento, numerico e di complessità, riguarda gli aneurismi dell’aorta toracica, toraco-addominale e addominale» conclude Grego. (e.l.)
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova