Giordani: «Lorenzoni è troppo intelligente. Quando diventerà l’anti Zaia si dimetterà»

PADOVA. «Arturo è un uomo troppo intelligente per pensare di poter far coincidere un’impegnativa campagna elettorale con gli impegni legati alle sue importanti deleghe in Comune. È questione di pochi giorni, non so se due, tre o dieci, ma si dimetterà». Parola di Sergio Giordani che mercoledì sera, rispondendo alle domande di Giorgio Borile durante la trasmissione “Primus inter pares” su Tv7 Triveneta, è tornato sulla questione del rimpasto, ormai inevitabile in vista della candidatura del vicesindaco Arturo Lorenzoni alle prossime regionali di maggio come anti Zaia. «Ho sempre detto che quando sarà il candidato ufficiale poi darà le dimissioni», spiega Giordani. «È chiaro che io ho il potere di togliere le deleghe, ma non ce ne sarà bisogno perché Arturo è una persona intelligente».
Tempi brevi
«Come può pensare di avere due deleghe del genere e fare campagna elettorale insieme? Non è fattibile, quindi darà sicuramente le dimissioni a breve». La settimana prossima potrebbe essere quella decisiva, perché Lorenzoni dovrà lanciare la sua campagna elettorale, mentre il sindaco Giordani sarà costretto a rimescolare le carte in giunta, dove si libererà una poltrona pesante. «Manca qualche giorno. Uno, due, tre o dieci. È un problema mio, non dell’opposizione, che dovrebbe tranquillizzarsi un po’, visto che ho la sensazione che abbiano già i loro guai a cui pensare. Mi arrangio io, grazie».
Micalizzi o Benciolini
Per sostituire Lorenzoni non basterà spostare qualche delega e la medaglia da vicesindaco dalla giacca del prof a quella di un altro componente della giunta. Giordani potrebbe quindi dare la spilletta da vice a un assessore del Pd, accontentando il partito che ha ceduto il candidato governatore, avanzando di grado e di rango Andrea Micalizzi (appagandolo anche per la sua probabile rinuncia alla corsa come consigliere regionale). In alternativa, chi sembra avere più chance per ereditare la seconda poltrona di Palazzo Moroni è Francesca Benciolini, dell’area più moderata dei lorenzoniani. Perde quota invece l’ipotesi di Giovanni Tagliavini, che dovrebbe rinunciare alla sua professione di avvocato per svolgere un ruolo operativo in giunta, sicuramente più conciliabile con la carica attuale di presidente del consiglio comunale. Le deleghe, che invece contano molto di più, dovrebbero andare a un esterno indicato proprio da Lorenzoni. Coalizione civica e Orizzonti sicuramente non molleranno settori come l’urbanistica, la mobilità, le politiche del territorio e lo sviluppo urbano sostenibile, che finora hanno caratterizzato la loro azione amministrativa proprio per mano del vicesindaco.
Deleghe
A confermarlo è lo stesso Giordani: «Chi sarà il sostituto? Le deleghe le dà il sindaco, quindi deciderò io il nome, ma nel rispetto delle forze politiche. Quindi sarà sicuramente qualcuno dell’area che oggi rappresenta Arturo». Dalla prossima settimana a Padova si farà sul serio, e anche il presidente della Regione Zaia dovrà iniziare a giocare la sua partita. Non è un segreto l’ottimo rapporto tra lui e Giordani, che ora si trova apertamente sul fronte opposto: «Nulla contro Zaia» ha concluso il sindaco, «ma sono convinto che Arturo sia un ottimo candidato e che la partita sia apertissima». —
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