Giornalista Rai aggredita in stazione: «Colpita da sassi e bottiglie»

La violenza sotto i portici della torre Belvedere: stava facendo un servizio sulle baby gang della zona

La giornalista Rai Chiara Giannini mentre entra nel locale in piazzale staizone subito prima dell'aggressione
La giornalista Rai Chiara Giannini mentre entra nel locale in piazzale staizone subito prima dell'aggressione

Attimi di paura (per fortuna senza gravi risvolti) in stazione a Padova, in piena Zona rossa. La giornalista e inviata di Porta a porta Chiara Giannini è stata aggredita mentre svolgeva il suo lavoro. Stava raccogliendo testimonianze di un recente episodio di violenza avvenuto proprio in stazione i primi di settembre, per opera di alcune minorenni (di 13 e 15 anni) alla titolare di un bar.

Mentre Ginnini si aggirava tra le attività commerciali della zona per recuperare testimonianze, tra le ore 21.30 e le 22.30, è stata respinta da alcuni soggetti all’interno del “Kebab Star” di piazzale stazione. Poco dopo, mentre si allontanava insieme al suo operatore video, è stata colpita – secondo quanto ha raccontato la giornalista Rai – prima da una pietra, e poi da una bottiglia.

Immediata la chiamata alle forze dell’ordine. La reporter, per fortuna, non ha riportato ferite gravi, e non è stato necessario l’intervento del personale del 118.

Il comunicato Rai

La Rai esprime «la più ferma condanna per la grave aggressione subita dalla giornalista Chiara Giannini e dalla troupe di Porta a Porta durante la realizzazione di un reportage sulle baby gang a Padova».

«Nel corso delle riprese – si spiega in una nota – alcuni ragazzi hanno lanciato una pietra, che ha colpito la giornalista, e delle bottiglie contro la troupe. Un episodio inaccettabile, che rappresenta un attacco diretto alla libertà di informazione e al diritto-dovere dei giornalisti di raccontare la realtà».

La nota del Cda della Rai

«Esprimo la mia piena solidarietà a Chiara Giannini e ai colleghi coinvolti dall'aggressione di una banda di minorenni a Padova». Lo afferma la consigliera di amministrazione Rai Federica Frangi.

«Colpire chi svolge il proprio lavoro per informare i cittadini è un attacco alla libertà di stampa e alla democrazia», prosegue, «Proprio per questo, episodi come quello avvenuto non devono intimidirci: al contrario, rafforzano la convinzione che il servizio pubblico debba continuare a raccontare con coraggio e responsabilità i problemi delle nostre periferie, la realtà delle bande di minorenni e i fenomeni di violenza giovanile che preoccupano tante comunità. È compito della Rai continuare a illuminare queste realtà, senza arretrare di fronte a minacce e intimidazioni».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova