Giovane cinese apre una cicchetteria «Voglio valorizzare i prodotti veneti»

Jun Zhou è il titolare di “Raixe” lo spazio di corso Garibaldi dove si vendono alimenti locali «I padovani mi incoraggiano Unico problema è la burocrazia»

«Mi sento metà veneto e metà cinese. Per questo ho aperto un bacaro in centro». La città che cambia, in termini di fenomeni migratori, vuol dire anche integrazione e forse anche fusione. Un esempio è Jun Zhou, giovane italo-orientale arrivato in città a 17 anni (era il 2004), che ha aperto un bar cicchetteria in corso Garibaldi, con un nome tutt’altro che cinese: “Raixe”, cioè radici in dialetto. Radici perché gran parte dei prodotti che si vendono all’interno sono veneti, meglio ancora se padovani. Alla ricerca della valorizzazione del local: «Ad arrivare in Italia sono stati prima i miei genitori, io sono rimasto in Cina con i nonni finché non ho compiuto 17 anni», racconta Zhou. «Qui a Padova ho preso il diploma di ragioneria al Calvi e poi mi sono laureato in Ingegneria dell’energia. Poi anche un master in business administration a Milano».

Studi a parte, la ristorazione è un settore che interessa molte famiglie cinesi in Italia: «Con i genitori e i parenti abbiamo aperto Umami, un ristorante di sushi», racconta Zhou. «Ma poi ho deciso di avviare un attività in proprio, puntando su quello che ho imparato ad apprezzare in questi anni: la cucina veneta». Da qui, il 13 giugno scorso (data non casuale) la nascita del nuovo locale: «L’ispirazione è stata quella del bacaro veneziano e della tradizione dei cicchetti», spiega il giovane gestore. «Vini e cibi sono veneti. E tutto lo staff è composto da persone venete. Io sono l’unico a metà. Problemi? Forse qualche turista, quando vede una faccia asiatica dietro il bancone si stupisce, ma tra i padovani ho trovato tantissima curiosità e molti incoraggiamenti. Piuttosto i problemi sono quelli di tutti i commercianti. Uno su tutti: la burocrazia. Ho chiesto a giugno di poter mettere il plateatico davanti al mio locale, come il bar che c’era prima di noi. Stiamo ancora aspettando il via libera di Comune e Soprintendenza. E l’estate è quasi finita...». —

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