Girotto: «Radio Gamma 5 gestita da onesti»

CAMPODARSEGO. «Ad amministrare dal 2006 a oggi Radio Gamma 5 non è una banda d'incapaci e disonesti». Replica così il presidente dell’emittente Paolo Girotto alle accuse dei nove componenti del “Comitato per la legalità e trasparenza di Radio Gamma 5”, che con la loro denuncia di una cattiva gestione al comando della Guardia di finanza di Padova hanno dato il via a un’inchiesta della Procura di Padova. Girotto ricorda che è sempre stato regolarmente rieletto dall'assemblea dei soci della Cooperativa, con la moglie e la figlia di Franco Carraro, fondatore e anima di Gamma 5 fino alla fine, e con i suoi amici più cari e veri che sono tutti schierati da sempre in difesa di un ideale di solidarietà sociale e libero sviluppo delle coscienze. «La verità è che è in atto da anni un attacco furibondo contro un gruppo che ha la sola colpa di mantenere un canale radiofonico "della gente e per la gente" senza "padrini o padroni" e che non permette a persone di dubbia provenienza o gruppi di "pressione" d'impossessarsi di una realtà che da 39 anni fornisce informazione vera a 360° in piena libertà» afferma Girotto «Proprio per il fatto che queste persone non hanno trovato spazio dentro l'assemblea dei soci e/o dentro l'assemblea dei conduttori della radio, e sono sempre stati esigua minoranza, si sono assunti la gravissima responsabilità di procedere con denunce di ogni tipo sperando di spaventare qualcuno». In conseguenza di queste denunce la radio e il CdA hanno subito un’ispezione dal Ministero, che ha portato al rilievo di irregolarità collegate soprattutto alla tipologia di cooperativa sociale, da tipo A a tipo B. «Una scelta per consentire di avere il 5x1000 e l'intestazione della sede» dice Girotto «e con lo scopo dichiarato a tutti i soci di salvaguardare la radio da possibili sanzioni a causa di multe pregresse e condivisa da tutti i componenti della Radio. Purtroppo la conseguenza è stata il provvedimento di commissariamento della Cooperativa nonostante che a tutti i rilievi effettuati dagli ispettori si sia già posto rimedio da anni».
Giusy Andreoli
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